Introduzione a Max for Live w/ Jacopo Carreras - Video
PUBLISHED:  Oct 29, 2016
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Programma del workshop:
Parte iniziale – teoria

Ableton Live e Max/MSP/Jitter: una storia d’amore – come ci si è arrivati
Decollo: individuazione e installazione della suite maxforlive
Volo: spiegazione della differenza tra Audio Signal Rate e Control Rate, prima visione della interfaccia utente attraverso l’apertura di alcune semplici devices presenti nella suite
domande
Parte applicativa:

In questa seconda parte del corso vedremo 3 devices che dimostrano in piccolo come uscire dai canoni di Live stesso attraverso l’utilizzo di controller alternativi, o processamento di segnale in real-time:
Minipeater – Il reverse dell’ audio in real time
JoyJoy – Connette un Joystick per controllare dei parametri in Live
Lord of the Clips – Per sequenziare clips in Session view di Live.
Apriremo nuovamente le devices per prendere maggiore dimestichezza con l’ambiente di programmazione, e faremo una breve carrellata dei motori che le animano.
Domande
Atterraggio
Da produttori di musica ci abituiamo a girare per le stanze dei sequencer già in parte arredate, il cui scopo ci appare chiaro sin da subito. Queste stanze presentano grandissime possibilità, ci permettono di fare tantissimo, di interagire con macchine, per sequenziarli ed intonarli, ecc.

Max for Live sono stanze che, invece di presentarsi arredate e funzionali ad uno scopo, sono brulle, prive di arredamento e bianche; apparentemente vuote. Quindi, piuttosto che trovare un divano, una sedia, un tavolo, troviamo tanti mattoncini che ci chiedono di decidere cosa fare.

Tutto ciò può a volte sembrare quasi intimidatorio, nel senso che trovarsi di fronte ad un foglio bianco, una stanza vuota, richiede sempre più energia nel superare quella barriera, il primo scoglio, per farci qualche cosa. Perché aprire porte che aumentano l’improbabilità, piuttosto che rimanere nel mondo delle probabilità?

La risposta si fa interessante, la stanza vuota, seppur aumenta l’insicurezza, ci lascia anche un senso di avventura nello scoprire l’ignoto, nel guardare oltre.

Max for Live è una forma di compromesso che ci permette di accedere al meglio del mondo del conosciuto e allo stesso tempo affacciarci sull’ignoto, o sul noto in maniera diversa; a volte in maniera complessa, a volte con una semplicità che sorprende.

Max for Live non è la soluzione a tutti i problemi, non è quindi il Santo Graal che permette di fare musica migliore. Però è sicuramente un modo per conoscere la musica in modo diverso, e a volte di capire perché certe cose vengano fatte in un certo modo, da un filtro, ad una distorsione, ai vst e così via.

Per cui la creatività, che di per sé non dovrebbe avere limiti, trova una stanza dove poter giocare, sporcare, dipingere a proprio piacimento, per diventare, dopo il classico sbalordimento iniziale, la stanza dei giochi, preferita.
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