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Raffaele Schiavo VoxEchology: progetto di musicoterapia in hospice e a domicilio per pazienti oncologici terminali e loro familiari. XIX Convegno SICP (Società Italiana di Cure Palliative), Torino - ottobre 2012

Le avevo chiesto di danzare il suo stato, di muovere ciò che poteva del suo corpo.
Ma soprattutto, di tirare fuori la voce e tornare a giocare insieme, io e lei.
Così come facevamo, 9 anni fa, quando dopo la malattia e la morte del figlio, le venne diagnosticato lo stesso male.
E così, come allora, ci siamo dati una consegna che è poi diventata la formula rituale di tutti i nostri incontri, una mappa ideale della sequenza musicale da improvvisare.
Solo che, stavolta, a cantare e danzare con noi c'era anche sua figlia.
Per aderire alle stravaganze dell'estetica musicale occorre anzitutto avere il coraggio di abbandonare il senso del ridicolo, che è da sempre nemico del gioco. La tribù si ricompone intorno al gioco.
Gli intervalli che la signora spontaneamente utilizzava, durante le improvvisazioni, coglievano i pattern stilistici di altre culture musicali.
Emergono i colori e gli umori dell'area animista nativo-americana, ma anche di quella pakistano-indiana. Come accade in queste sequenze.
Accade spesso, in questi contesti, che gestualità e suono presentino le loro forme universali: veri e propri archetipi musicali. Vengono rintracciati modelli che sembrano appartenere ad altre culture.
Il mio desiderio è ridestare l'intelligenza musicale perché possa applicarsi alle relazioni umane.
Possiamo già farlo con quello che la natura ci dà: e cioè, il corpo e la sua voce.
L'intelligenza musicale muove il senso di coesione sociale, lo rimette in asse. È la nostra naturale capacità di produrre pensieri e azioni musicali: una qualità significativa del nostro essere qui nel mondo.
L'intelligenza musicale ci aiuta a ri-comporre insieme gli stati della mente che si manifestano nel delirio creativo; ci aiuta ad attraversare, senza paura, i labirinti dell'intuizione.
Mi rendo conto di quanto sia importante, durante le esperienze di musicoterapia, condurre le persone verso momenti di educazione musicale.
È certamente straordinario aiutarle a liberare ogni espressione del loro istinto musicale. Ma è altrettanto utile educarle a ricercare nuove frasi, nuovi ritmi e nuove qualità del suono e del gesto emesso; perché scoprire come correggere e rinnovare la qualità estetica delle loro relazioni musicali si riflette anche sull'aggiustamento e il completamento dei loro rapporti interpersonali.
Educandosi alla polifonia, le persone potrebbero cogliere analogie e metafore musicali nella gestione dei loro rapporti con gi altri, se solo si decidessero di incontrare la Musica come disciplina sociale, come scienza che offre una diversa visione del vivere e del sapere costruire insieme.
Conflitti e contrasti, sintonie e sincronie del vivere insieme, possono acquisire un altro senso, se percepiti dal punto di vista della costruzione musicale.