Piero Ciampi

Location:
Livorno, IT
Type:
Artist / Band / Musician
Genre:
Other / Alternative / Pop
Site(s):
Label:
RCA
Type:
Major
Piero Ciampi, (Livorno, 28 settembre 1934 - Roma, 19 gennaio 1980) è stato un poeta e un cantautore italiano. Nacque al numero 12 di via Pelletier nel quartiere Pontino di Livorno. Un quartiere popolare abitato da sempre da portuali e piccoli commercianti. E commerciante (di pelli) era anche il padre di Piero, che nacque dal secondo matrimonio. Durante la guerra, a seguito dei furiosi bombardamenti che fecero migliaia di vittime tra i livornesi, la famiglia Ciampi sfollò nelle campagne pisane per tornare a Livorno solo diversi anni dopo la fine del conflitto quando la zona fu definitivamente bonificata.



Piero Ciampi, terminate le scuole superiori si iscrisse alla facoltà di ingegneria dell'Università di Pisa ma la abbandonò dopo aver sostenuto circa metà degli esami. Tornato a Livorno mise su, con i fratelli Roberto e Paolo, un trio in cui lui era il cantante. Per vivere però lavorava in una ditta di oli lubrificanti del porto fino a quando non partì militare.



Il periodo del CAR lo svolse a Pesaro dove passava le serate in libera uscita suonando nei locali della zona insieme a tre commilitoni tra cui Gianfranco Reverberi. Già durante questo periodo si ricordano le sue grandi bevute, il suo carattere che lo porta a cercare la rissa. Ma era anche un uomo e poeta affascinante che poteva suscitare solo sentimenti estremi: odio o amore. E di lui si innamora anche la figlia del comandante a cui Ciampi scrive lettere ogni giorno: secondo Reverberi, "neanche Cyrano de Bergerac avrebbe saputo fare di meglio".



Tornato a Livorno suona il contrabbasso (strumento imparato a suonare da autodidatta) in piccoli complessini della zona. Ma l'inquietudine e l'insoddisfazione crescevano e così nel 1957, senza una lira in tasca, passò da Genova, dove incontrò Reverberi, per poi andare a Parigi. Qui si arrangiava cantando per poche lire le sue poesie, magari scritte poche ore prima in una birreria. Spesso non aveva neppure i soldi per mangiare ma si fece conoscere in alcuni ambienti parigini dove lo chiamavano "l'italianó"; qui conobbe Louis-Ferdinand Céline e divenne estimatore di un allora praticamente sconosciuto Georges Brassens.



Nel 1959 tornò a Livorno dove passava le giornate ubriacandosi e progettando il futuro. Reverberi, che nel frattempo era entrato nell'ambiente musicale, lo raggiunse e lo convinse a trasferirsi a Milano dove lavorava, insieme con Franco Crepax, alla Ricordi. Nel 1961 Ciampi pubblica, per la Bluebell di Antonio Casetta, il suo primo disco. Il nome che compare in copertina è quello di Piero Litaliano (riprendendo quindi, senza l'apostrofo e senza l'accento, il suo nomignolo parigino).



Crepax passa alla CGD e Ciampi lo segue. Per questa etichetta inciderà altri singoli e, nel 1963 il suo primo album: Piero Litaliano (ristampato in cd nel 1990 con lo stesso titolo ma con il vero nome del cantante). L'album però non ha successo né di pubblico né di critica (se si eccettua il giudizio di Natalia Aspesi che scrisse "nei suoi versi ci si trova qualcosa di abbastanza poetico per riuscire incomprensibile all'amatore abituale di canzonette").



Non fu un periodo felice per il cantautore. Tornò dapprima a Livorno e poi fu a Roma con Gaetano Pulvirenti che gli affidò la direzione artistica di una neonata piccola etichetta discografica, la Ariel. In questo periodo Ciampi si dedica a composizioni più orecchiabili e firma canzoni per altri interpreti; tra queste "Ho bisogno di vederti" che, cantata da Gigliola Cinquetti, arrivò quarta al festival di Sanremo del 1965. La incise poi anche lui, ma senza successo; così come non ebbe successo la Ariel che chiuse poco dopo. Nel 1967 esce "Lucia Rango Show", un album per cui scrive anche alcune canzoni - per la voce di una sconosciuta Lucia Rango. Esiste un incisione inedita del 1967 cantata a due voci da Piero Ciampi e Lucia Rango.



Se la vita professionale si rivela difficile, non diversa è quella personale e affettiva. Tutti gli anni sessanta sono anni di vagabondaggi: Svezia, Spagna, Inghilterra, Irlanda, forse addirittura Giappone. Scappa senza dire niente a nessuno. Così come scappano le sue donne: Moira, irlandese, che dopo meno di un anno di matrimonio va via con Stefano, il loro figlio nato nel 1963; Gabriella che gli dà una figlia. Anni dopo, nella canzone "Ha tutte le carte in regola", Ciampi canterà: "Ha amato tanto due donne, erano belle, bionde, alte, snelle. Ma per lui non esistono più". Unica compagna fedele e sempre più inseparabile resta la bottiglia.



Ad apprezzarlo e riconoscerne la grandezza di autore ed interprete sono solo alcuni amici dei primi anni milanesi tra cui Gino Paoli che da tempo interpretava sue canzoni e che riuscì a fargli avere un contratto con la RCA e un consistente anticipo in denaro che il cantautore livornese dilapidò senza incidere un solo pezzo.



Continuò ad incidere con il consueto insuccesso mentre un qualche riscontro arrivò come autore. Nel 1973 "Bambino mio" (scritta da Ciampi insieme a Pino Pavone, un cantautore calabrese conosciuto da Ciampi nel 1960) fu cantata Carmen Villani a Canzonissima mentre Nicola Di Bari rifiutò "Io e te, Maria", che comunque incise l'anno dopo. Ed è proprio nel 1974 che la carriera di Ciampi potrebbe avere l'ennesima svolta: Ornella Vanoni contattò Gianni Marchetti perché avrebbe voluto incidere un intero album con le canzoni di Ciampi, ma questi era introvabile e quando ricomparve ormai il progetto era sfumato.



Intanto si trascinava da un club all'altro, spesso senza concludere i concerti e litigando con organizzatori, baristi e ascoltatori. In questi anni tornò spesso a Livorno.



Morì a Roma il 19 gennaio 1980 per un cancro alla gola.



Molti sono gli artisti che hanno reso omaggio a Piero Ciampi. Tra i primi a ricordare il genio dell'autore livornese c'è Gino Paoli che ha portato in tournée il repertorio migliore di Ciampi. Anche l'amica Nada Malanima ha divulgato le canzoni di Piero Ciampi a partire dal 1973 con il disco "Ho scoperto che esisto anch'io" e incidendo "L'amore è tutto qui" nel suo disco "Nada" del 1977. Renato Zero gli ha dedicato quella che è forse la sua canzone più bella, "L'aquilone Piero", presentata per la prima volta nel 1990 al teatro Argentina di Roma nella serata tributo dal titolo "Gli amici cantano Piero Ciampi" (registrata sul cd uscito in allegato alla rivista Blu nel 1992).

Il gruppo new wave dei La Crus lo ha poi omaggiato nel loro primo album con la cover de il brano "Il vino" facendo conoscere la poetica di questo artista anche alle nuove generazioni. Il gruppo acoustic-folk dei Mercanti di liquore ha reinciso, nell'album "CHE/COSA/TE/NE/FAI/DI/UN/TITOLO", la canzone ispirata allo stile di Ciampi e a lui dedicata "La moglie brontolona", come segno dell'ammirazione del gruppo per il cantautore livornese.

Nel cd tributo "Inciampando" registrato dal vivo il 18 dicembre 1995 al Teatro Brancaccio di Roma (ideato e prodotto da Giuseppe De Grassi e pubblicato nel 2002 da Interbeat) sono presenti tredici versioni di altrettante canzoni di Ciampi interpretate da Nada, Franco Califano, Lou Dalfin, Grazia Di Michele, Vinicio Capossela, Alessandro Haber, Enzo Gragnaniello, Umberto Bindi, Ernesto Bassignano, La Crus, Dodi Moscati & Marco Ongaro, Settore Out, Stefano Disegni e gli ultracorpi, più Claudio Lolli che gli ha dedicato "I musicisti di Ciampi".



Molti non sanno che una famosa frase di una delle più interessanti canzoni di Zucchero Fornaciari (come da lui narrato durante una lunga intervista, ma riconosciuto solo in seguito ad una causa intentatagli dai parenti del defunto cantautore) è una citazione al grande estro di Piero Ciampi "il mare impetuoso al tramonto, salì sulla luna e dietro una tendina di stelle.se la chiavò".

Nel 1975 Francesco De Gregori scrisse a proposito di Piero Ciampi: "Le sue canzoni sono graffi di vita che ce lo restituiscono intero e solitario nella sua voglia di essere e nella sua capacità di parlare. Nella noiosa foresta della Gente Muta le sue canzoni sono i sassolini che ci portano alla spianata da cui, con un po' di fortuna, si può vedere un pezzetto di luna. E' facile sbarazzarsi di Piero Ciampi dandogli del poeta, ma non è vero. Ciampi non ha tempo per questo, è troppo occupato a vivere".
0.02 follow us on Twitter      Contact      Privacy Policy      Terms of Service
Copyright © BANDMINE // All Right Reserved
Return to top