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TESTO:
Sono solo in questo viaggio che vago/
Mangiando fango da un anno, da quando pago il casello all'inferno.
Ricordo i primi amori, prime frasi afflitte/
Il primo ballo, il primo tango d'unione con le sconfitte.
Le prime cotte, il primo bacio, i primi "non so più che dirti"/
Fare tardi la mattina fra treni e problemi fitti/
Dare tutto per restare senza appigli, era la prassi che seguivo già prima che scomparissi.
E dirti tutto questo mi costa davvero poco/
Dare spago a paranoie e corda a questo gioco.
E' come mordersi la coda farsi male e riprovare/
Perché tanto ciò che resta è l'ebbrezza di non mollare.
Scrivo temi od odissee/
Pagine strappate da quaderni sui quali scarabocchiavo le mie prime idee/ Adesso nuoto in uno stagno macchiato dalla coscienza tra fiori morti ed orchidee.

RIT. X 2:
Potessi vivere il passato. Rifarei la vita da bimbo discriminato. Riuserei la scusa dell'essere stato usato da quelli che il destino non l'hanno considerato e buttato Fra.

Ho fatto della vita un'arma che non so impugnare/
Ho fatto del destino un bivio che non so imboccare/
Ho fatto dell'amore un'equazione algebrica ma sono un ignorante che non saprà mai contare.
Cerco risposte nella tele/
Ragno intrappolato nelle stesse ragnatele/
Preso per sapori più che dolci baci amari come il fiele.
Pungo e infastidisco come il granchio e le sue chele. (Dimmi)
Quanto cancro sia sapere di valere più degli altri/
Dirlo nelle barre e non vedere risultati/
Essere se stessi porta a dei compromessi nei quali ti ritrovi a questi falsi/
Passi sopra i passi che delineano i traguardi.
Pensi a tutti quelli che t'ascoltano, non sentono il messaggio e ti chiedono per quale scopo canti eyo.



Questo è ciò che mi fa andare avanti.