Treble aka Lu Professore

Location:
melendugno, Lecce, It
Type:
Artist / Band / Musician
Genre:
Reggae / Dub / Hip Hop
Site(s):
Label:
ELIANTO
Type:
Indie
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CD ALBUM : TREBLE (Elianto2010)



In questo 2010 il veterano del reggae salentino torna con un disco solista che porta semplicemente il suo nome, quasi non avesse un titolo. Il contenuto è sorprendente: in primo luogo la scelta di suoni esclusivamente analogici ed un respiro 'live' fornito impeccabilmente dalla Rootz Band e da un manipolo di altri ottimi musicisti come i fiati di Alessandro Nocco e Gabriele Bandini, Gianluca Milanese al flauto, Giovanni Ficupala al basso, Redi Hasa al violoncello, Roberto Chiga alle percussioni. Valentino Curlante scratch e percussioni. Questa importante scelta riporta la musica vicino al cuore dell'uomo in una 'mistica naturale' che pervade il disco e che ci riporta ai momenti memorabili di Treble del suo periodo S.S.S. ma in una prospettiva quanto mai attuale. 'Treble' non è un disco reggae convenzionale e tra le sue tante anime troviamo un respiro compositivo comune alla grande canzone d'autore, suggestioni di jazz e world music, un inossidabile cuore 'roots reggae' e la costante volontà di espandere i limiti espressivi, esprimere l'inesprimibile, sconfinare nello spazio dove 'le parole possono anche non servire più'. Il costante dialogo di Treble con altri artisti, parte fondamentale del suo intendere la musica, porta via via all'interno dell'intero lavoro altri preziosi apporti vocali ad aggiungere nuovi colori e condividere nell'amicizia la passione per la musica.
L'inizio è subito vento che disperde le nuvole sul mare che come la musica non ha barriere in 'Ci sape' tra echi balcanici ed un tocco quasi 'progressive', una sorta di manifesto del nuovo percorso musicale del suo autore. Il ritmo cresce ed il reggae è ancora celato in 'Era sira' condivisa con il giovane Ventreianca:il ritmo incalza, i fiati ricordano Fela Kuti e le liriche ci portano alla genuinità delle radici del reggae salentino.
Lo stile giamaicano esplode finalmente in 'Reggae business', una composizione solare con l'apporto vocale di Payà dei Boomdabash ed un incisivo testo sulla tendenza a creare fratture all'interno della scena reggae invece di cercare unità nel vero spirito originario di questa musica. Si prosegue in stile 'roots' con le radici del reggae alla ricerca delle radici dell'umanità in 'Il sutra del cuore pt 1', brano ispirato da un canone fondamentale della tradizione buddista, "Il sutra del cuore"(500 a.C.): questa è la versione dal suono 'live' mentre la sua controparte 'digital dub' è presente nell'ottimo 'Salento In Dub' di Insintesi. 'Stop this fussing and fighting', arricchita dai maestosi suoni di fiati vede la prima entrata in scena del veterano 'Gopher' in un crossover di linguaggi con italiano, patois e dialetto salentino a dialogare nel nome della pace e della più autentica attitudine roots. In 'Father' il suono va ad esplorare lo stile 'sufferer', le sofferenze dei 'ghetto people' giamaicani a riflettere i sentimenti di tutti i sofferenti del mondo: l'andamento vocale rimanda alla 'dub poetry' di Linton Kwesi Johnson ed il padre in questione a cui la canzone è esplicitamente dedicata è Militant P (Piero Longo), sfortunato padre del reggae salentino. Il tramonto si tinge di rosso fuoco nell'acustica 'Le parole dopo', un momento unico che ti scalda il cuore grazie allo struggente violoncello di Redi Hasa, uno dei vertici espressivi del disco a dispetto dell'assenza del pulsare del reggae beat che riprende ad ondeggiare invece in 'Soul wild' con Treble e B.I.G. di Boomdabash a duettare su un lento e contagioso groove che riecheggia 'Natural Mystic' di Bob Marley. Rientra in scena Gopher nel brivido di 'Cool meditation', il potere del cuore e della mente che sono necessari per la rivelazione che porta alla rivoluzione: lo stile è originale ma le vibes riportano alla carica soul-reggae di Third World ed ancora una volta di Bob Marley. La sensibilità femminile fa capolino con Dani Silk a dar manforte a Lu Professore in 'Pensi che', brano roots militante sulla condivisione e l'amore che devono riempire il vuoto dei nostri tempi cupi nel nome della musica.
Ci avviciniamo alla fine di 'Treble' e 'Lu culure' ha due anime, una breve ed acustica, quasi una sorta di skit con la voce affiancata dal flauto di Gianluca Milanese e dalla chitarra di Tommy Manfredi e l'altra una impetuosa cavalcata dub con un equilibrio tra ritmo e afflato musicale che ricorda il lavoro di Dennis Bovell dei dischi dub di LKJ. L'ultima traccia è dedicata al futuro ed è tutta per la voce della giovanissima Alessia Tondo, un astro nascente della musica d'autore salentina che dimostra tutto il suo talento. Ma diamo 'Tempo al tempo', l'importanza va ai sentimenti veri ed al calore della musica….by Pier Tosi
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