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Regia: Francesco "misterstereo8" Bonaccorso
Fotografia: Massimiliano Bomba
Montaggio: Jeppo Rubino
Grafic & photo: jojo
Dir. di produzione: Peppe Stefanelli
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Occhiali improbabili ed un atteggiamento da gangsta-dj, Tuppi B lo incontro durante il suo debutto in società, che coincide con una delle serate più riuscite dell'intera stagione d'oro nella scena artistica barese degli anni'90, oggi scenario dei thriller di Gianrico Carofiglio e base del rinascimento pugliese. Catapultato in consolle da Nicola Conte, all'epoca al lavoro sulla "family" Fez, è lui il più giovane degli artisti ospiti di "The Devil's Pot", notte in cui si sarebbero mescolati diabolicamente suoni ed attitudini musicali tra loro diversi. Non era la prima volta che lo vedevo esibirsi dal vivo, magari in formazioni hip hop come Zona 45, ma quella notte mi dimostra di non essere solo un giocoliere dei piatti, ma anche una vera e propria soul machine. Per anni lo vedo suonare a party, festival ed eventi, magari invitato a dare un tocco ruvido a progetti nu-jazz come Paolo Achenza Ensamble o ad ammorbidire la selezione big beat e drum'n bass di Farm Sound System, un combo che anticipa l'esplosione del mash-up musicale mescolando cassa dritta, chitarre rock e potenti bassi dub. Lo invito ai party della Meltin'Pot e non posso fare a meno di fargli i complimenti quando per 20 minuti di sfilata interpreta dal vivo il ruolo dei grandi maestri della New York all'epoca della Blaxploitation. "Non vorrei altro che vivere di musica" mi ha confessato una delle tante sere passate a far sbollire l'adrenalina dopo una serata "sono sicuro di poterlo fare, sono un DJ!". Intanto lo ascolto come ospite fisso su Radionorba prima e come conduttore su Controradio poi, apprezzo i campionamenti messi a punto per Pooglia Tribe e consumo i suoi mixtape confezionati suonando alla velocità della luce oltre 100 brani in un'ora. Siamo nel nuovo millennio ed ho già avuto modo di seguire le sue digressioni elettroniche come Shirley Sample ad Arezzo Wave quando un giorno mi chiama tutto trafelato e mi fa: "Guarda Panariello sabato sera in TV! , ci sono anche io!". Non solo io, ma tutta la città ha uno scossone quando le telecamere di Rai Uno lo inquadrano in forma smagliante tra i componenti dell'orchestra di Paolo Belli: fa un po' l'effetto di Cassano quando a 18 anni segna un gol strabiliante all'Inter, e Tuppi B è il nuovo idolo locale. Per qualche tempo vederlo in televisione è quasi normale, finisce anche nello spettacolo di Serena Dandini B.R.A. a proporre dei siparietti in musica tra un comico e l'altro, e gira nei teatri di tutta Italia con "Amo" (c'è anche Neri Marcorè!) e "Dillo con un bacio". Ma lui non si lascia abbagliare dalle luci della ribalta ed ogni volta che può mette in scena a Bari "Funkers", una club night come ce ne sono poche al mondo: solo musica che parte dal cuore ed un mucchio di persone che si divertono. L'ho incontrato poco tempo fa a Milano, suonava per Fabio Novembre in un party molto chic alla Rotonda di Via Besana, e mentre il solito gruppo di fan chiedeva contatti e faceva i complimenti mi dice "Devi ascoltare il mio nuovo progetto, "I fatti come stanno"". Ci ho messo un po' a capire il doppio senso ma poi Fiorello ha passato (e più volte) "Ponte Milvio" in radio ed è successo quello che è successo: ecco a voi il lato A di Tuppi B!


Dino Lupelli