Claver Gold - Blu Cobalto (feat. Over) - Video
PUBLISHED:  Dec 24, 2013
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Artista: Claver Gold (feat. Over)

Testo:

[Claver Gold]
Quando mi tuffo nell'abisso dei tuoi occhi immensi
in un mare di ricordi sopra un ghiaccio di silenzi
attimi infiniti, note su spartiti persi
cantilene insonni in certe notti non riesci a scordarne i versi
so cosa pensi quando resti sola in stanza,
quando il tempo si divora fino all'ultima speranza
e non basta chiudere i tuoi occhi per scappare via
come quando da bambina sfruttavi la fantasia
la magia, e l'immaginazione ti portava altrove
esattamente non so dove,
ma potremo rincontrarci li
dimmi per chi perdi lacrime risposte
e perchè rimani all'angolo, tenendo le tue ali nascoste
ferite, sale e giostre, la fuga è senza soste
mentre realtà e speranza vanno in direzioni opposte
le grida all'altro lato del cemento armato,
che rimbombano per casa, ruban l'aria e ti tolgono il fiato
dentro è un boato, ma all'interno è calma piatta
è sempre inverno dentro pure quando sembra di avercela fatta esce la matta
e tocca rimischiare il mazzo,
tocca rinunaciare ancora alle attenzioni di un ragazzo
noi sul bordo di un palazzo di 50 piani, mani nelle mani
dove le vertigini spaventano il domani
siam pronti per il per il salto, pronti per il balzo
pronti per nuovi tramonti, nuovi giorni blu cobalto
nuove posti, mille sguardi
noi nascosti fino a tardi
fuori come Mickey e Mallory
bimba adesso credici
e gli altri? Sì, gli altri, ma io ho qualcosa in più,
ed ogni volta che sprofondo nei tuoi occhi blu!

[Over]
Entro nel letto con le prime luci dell'alba, il mio corpo si spalma
dentro sembra una salma, l'auto ancora calda
qui sotto casa la porta socchiusa
tremo e ho brividi sulla nuca
non serve un genio per sapere quanti danni
una persona che va via può darti, causarti
se per calcolarli conti le serate vuote,
quante volte hai l'indice sopra le gote.
Do colpe a caso come se non ne avessi,
faccio luce sul problema e mi abbaglio coi suoi riflessi
dall'essere se stessi, al trauma del cambiamento
dal peggio che ho procurato, alla sauna che adesso sento
e tu? dove sei ora? quanto distante?
quanto mi hai insegnato a essere grande?
Ancora, quante domande e risposte posso darmi?
Dannarmi, se chiudendo gli occhi non ho abbastanza per calmarmi
ritorno sopra a sto foglio ogni 10 minuti,
intorno al solito scoglio: se decidi poi chiudi
io in fondo vorrei solo che ritornasse il calore,
sentire l'odore, di riparlarti un paio d'ore
ma le memorie s'intrecciano e fiondano sull'asfalto,
mentre il cielo si stinge di un blu cobalto
di brutto, di altro restano solo rimpianti, accanto fra i pezzi di me che trascino su di un palco, e in più? Nient'altro, la routine fa il più
guardo i pensieri che si accoppiano e scoppiano contro un full
come lo sguardo di chi sa come finirà sta storia,
quando il perso della memoria
ti sprofonda come un sub.
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