Noluntas - VERRA' LA MORTE - Video
PUBLISHED:  Jan 01, 2016
DESCRIPTION:
Free-downloaded beat from internet (all rights reserved to Ryan Little)
Lyrics by Noluntas
Home recorded track
Title inspired by Cesare Pavese's poem "Verrà la morte e avrà i tuoi occhi"
Photo by Sara Dell'Antoglietta

Lyrics:

Se riesci a riconoscere le forme che hai davanti
allora sei capace di sformare i loro calchi
la parte lesa acclama e contempla quella svenuta
che dall'alto incombe e scruta la mia vita ormai spremuta.
Abbattuta sopra il suolo e schiacciata su di un'altura
mi squasso come un prigioniero sotto tortura
mi premuro di sbirciarmi dietro, se vado a spasso
vedo occhi che mi spogliano e spogliata mi rilasso.
Solo nella scrittura trovo pace, spezzo lance
a favore dei miei drammi, sguardo truce, pugno in tasca
intasca il tempo che traduce poi ricuce i collegamenti
col filo spinato ai miei legamenti.
Riforma un corpo teso e risorto
sorretto soltanto da un vecchio ricordo
che trama il futuro, che allarga la breccia
fra braccia insolenti che fuggono aiuto.
Agli ultimi spetta la beatitudine
quindi tu aspetta di essere umile
lacrime umide, palpebre gelide
questa è la morte che non voglio perdere.
Per dare un senso penso a un immenso
controsenso esistente perpetuo
ciò che è tuo è l'infinito potere
di porre e deporre il senso del dovere.

Senti come ti graffia
arraffa il respiro e spirando rilascia
sperando un'ascesa senza salita
e di scendere scivolo intatta svogliata la vita.
Senti come ti spinge
punge un ago e ti lascia le spine
un pitone ti addenta all'addome
e tu ti addormenti nelle sue spire.
Freme, la rabbia freme
produce reazioni violente
viola concetti, stupra tabù
preme gli artigli e li caccia più giù.
Giudica tu com'è la mia etica
se sembra sadica invece è sintetica
guardia le cacce e caccia le guardie
di un bosco psichico ma poco logico.
Il guardiacaccia scaccia le critiche
a ciò che pratico predico e provoco
scioglie le traccie di impronte mentali
ed esporta coriandoli di ogni mio atomo.

Suono atono / voce afona / poi si indiavola /cifra cubica
la morte divora tra affanni diafani spiriti e sparge le ceneri
invoca tra grida stridenti i graffi furiosi sforzando di stringere i denti.
Tre menti alimentano un fuoco ma solo a sfiorarle tradiscono il gioco
gioiscono coi tradimenti e e s'infatuano subito dei sentimenti
legati ad un giogo che spreme le masse, l'ultimo requiem per l'ultimo salve
lo Spirito celebra Messa, il Padre fa "amen", il Figlio confessa.
In nome di ciò che t'affligge / affonda la lama abbagliante
fissando lo specchio tagliente e togliendo vigore a colui che ti infligge
rovina del tempio e scempio dei santi
che piovon dal cielo le stelle filanti
che Dio ce ne scampi, la fine dei tempi
la guerra dei mondi tra fulmini e lampi.

Verrà la morte sfoggiando i tuoi occhi
poi verrà un freddo che non te lo scordi
scalando il tetto sdrucciola intatto
intanto prendo coraggio e lascio il contatto.
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