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Non mi scordo di te
mi rimetto le scarpe per non calpestare la sabbia infuocata che c’è
e cammino per strade che portano dove non passa nemmeno un perché
Non mi scordo di te. non mi scordo chi sei, cosa hai fatto, Che fai , che farai, non mi scordo di te
Quando piangi davanti ad un altare le colpe degli altri chiedendo perché
ti vogliu bene….si dice per non parlare d’amor, ti vogliu bene….
Se mi voi bene, non purtare male - Se mi voi bene, parlami d’amuri
Se mi voi bene, toglimi il respiro - Se mi voi bene, fallo finchè vivo
Non mi scordo di te
Ricicliamo pensieri scaduti di gente che pensa soltanto a metà
E parliamo parole che servono solo a confondere la verità
Non mi scordo di te. L’apparente eleganza nel dire che tutto va bene ma tutto cos’è
Sto parlando di te, Sto parlando di me
Sto parlando di un cane che morde la coda di un altro che denti non ha
ti vogliu bene….si dice per non parlare d’amor, ti vogliu bene
Se mi voi bene, non purtare male - Se mi voi bene, parlami d’amuri
Se mi voi bene, toglimi il respiro - Se mi voi bene, fallo finchè vivo


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"Il mandorlo è in fiore e io che sogno un viaggio nel mondo" è la frase che ha in se il senso intero del lavoro dei Qbeta. Il mandorlo è albero che adorna i movimenti irregolari ed aspri della nostra terra. Nelle sue radici scorre la linfa della Sicilia stessa. Ma il mandorlo è anche albero "aperto", innestabile con altri frutti... ed è ciò che cerchiamo di fare all'interno del nostro percorso creativo. Un mandorlo con le radici ben infisse in Sicilia, ma che si nutre anche di terra ocra d'Africa, di vento meticcio latino/americano, ritmi sanguigni dei Balcani, solarità Mediterranea. Un grande mandorlo vigoroso, ricco di essenze e umori del sud.