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Per la mia quinta composizione ho tratto ispirazione dal testo di una mia amica scrittrice, Elisa Kiraz. Qui sotto il testo originale, anche se nel video scorrerà lentamente permettendovi di leggerlo. Auguro che possa trarre profitto dai suoi magnifici scritti e spero che riusciate a immergervi per qualche minuto in questa breve storia e nella sua colonna sonora. Buon Ascolto!

In bilico tra cielo e mare.

Un pomeriggio di pioggia si stagliava all'orizzonte. Quelle gocce trasparenti tendevano a bruciare il tempo e prendersi gioco di chi aveva osato chiudere l'ombrello con la convinzione che le minacciose nuvole lassù avrebbero smesso di piangere. Evidentemente c'era ancora qualcosa che le turbava e decisi di aprire il mio di ombrello, nero come gli occhi di quel gatto che avevo sorpreso poco prima ad attraversare la città. Vidi il colore dell'acqua e lo confrontai con quello del cielo: solo la consistenza li distingueva. Incautamente mi avvicinai a quelle onde che tagliavano la fredda pietra, senza fretta, e tentai un approccio con quella stessa acqua che da piccola mi faceva paura. Non ho mai capito perchè. Le scarpe si colorarono di bagnato, ma non sentii niente, immaginai come doveva essere fiondarmici dentro. Allora rimasi sospesa tra cielo e mare e mi chiesi quando sarebbe smesso di piovere, sperando che quel loro labile confine in realtà non avrebbe mai smesso di esistere così da concederci la libertà di scegliere se volare in quel cielo d'aria o perderci in quel mare dove tutto diventa senza rumore.
Elisa Kiraz