Cronaca di una caduta - Tamara Bartolini - Video
PUBLISHED:  Jan 06, 2010
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Teatro Sala Uno

CRONACA DI UNA CADUTA Primo studio sulla Caduta
(finalista al Palio Poetico Ermo Colle 2009)

evento realizzato in collaborazione con
Angelo Mai Laboratorio aperto di arti e culture
e Sycamore T Company

VOCE E CORPO Tamara Bartolini
CANZONI, SONORIZZAZIONI, JAM SESSION Michele Baronio e con Renato Ciunfrini, Cristiano De Fabritiis, Francesco Forni, Ilaria Nanà Graziano
IMMAGINI Camilla Fusco

PROGETTO, DRAMMATURGIA E REGIA Tamara Bartolini

Cronaca di una caduta non è uno spettacolo, piuttosto unesperienza, un rischio, una possibilità. E il tentativo di utilizzare il teatro come zona di condivisione reale, concreta. E' il rischio di partire dallesperienza privata, intima e trasformarla in esperienza collettiva, restituendo un sentire universale.
Cronaca di una caduta è happening, qualcosa che si fa mentre accade, è dialogo tra lo spazio delle parole e quello della musica. E la possibilità di fermarsi e ascoltare il proprio silenzio e, in quel tempo sospeso aprire mondi possibili fuori e dentro di sè. La contemplazione di questi mondi diventa un movimento nuovo verso se stessi e la vita. Da qui nasce lurgenza di raccontare e le infinite possibilità che questo racconto, facendosi scrittura teatrale, sperimentazione sonora, possa contribuire allazione generatasi dallatto contemplativo sospeso nel tempo di una semplice caduta. Il racconto si fa parola, suono, corpo. Si apre alla condivisione con altri artisti e con il pubblico, si fa attraversare dalle suggestioni che arrivano dalle parole di altri autori amati come Mariangela Gualtieri e Simona Vinci, o da testi di famiglia, di nonni partigianisono suggerimenti, finestre, passaggi, ricordi. Cadere è ritrovare laltro nascosto dentro di noi, il diverso. Lestraneo, a cui dover restituire una storia, unidentità. Cadere è ritrovare il proprio corpo di donna. Corpo frantumato, esposto. Bisogna imparare a cadere se no ci si spacca, o è prima di cadere che si è spaccati?. Cadere è imparare a cadere nel pozzo. E Fermare la velocità a cui sta andando la nostra vita e restare sospesi in un tempo non previsto dalla nostra società. E teatro. Quel luogo in cui le parole, si trasformano in rete per latterraggio. In cui i suoni fermano il tempo per recuperare la memoria personale che solo allora si fa memoria storica. Memoria che allontana loblio. Parole che diventano canto. Canto di libertà. Caduta finalmente libera


Grazie a tutti gli ospiti per la caduta Rem&Cap (Remondi e Caporossi), Angelo Mai, Sara Della Porta, Matteo DIncà, Sylvia de Fanti, Marzia Ercolani, Maria Pia Fusco, Andrea Galatà, Canio Loguercio, Stefano Maiorana, Consuelo Poggi, Produzione Povera, Elena Vanni, Ferdinando Vaselli, Paola Cannizzaro, Giona Messina, Umberto Fiore, Giuditta Zizzi; grazie alle allieve del laboratorio di lettura espressiva di S.Marinella e ai ricordi lasciati dai miei nonni.

Video di Michele Baronio e Giona Messina
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