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PUBLISHED:  Aug 30, 2014
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Un successo del Grande Carlo Buti.
Carlo Giuseppe Eugenio Buti (Firenze, 14 novembre 1902 – Montelupo Fiorentino, 16 novembre 1963) è stato un cantante italiano.

Nacque a Firenze in via Pisana 66/a, presso Porta San Frediano, il 14 novembre 1902, da Alfredo, fattorino del telegrafo, e da Evelina Pani. La famiglia era composta anche dal fratello maggiore Ezio, che seguì successivamente una sua strada di cantante, e dalla sorella Rina. Compì le scuole elementari e per motivi economici si adattò ai lavori di garzone di lattaio e di fornaio, di renaiolo sull'Arno e di orafo. Fin da giovane si fece apprezzare per la sua abilità nella tecnica dello stornello e, dopo essere stato incoraggiato a studiare canto dagli amici, frequentò brevemente la scuola di Raoul Frazzi (futuro maestro di artisti lirici come Armando Borgioli, Gino Bechi e Rolando Panerai).

Il 2 luglio 1928 si unì in matrimonio con Paolina Richetta e, nello stesso anno, l'impresario del Cinema Apollo di Firenze gli propose una scrittura di dieci giorni, che accettò; il successo fu grande e, malgrado l'entusiasmo riscosso, non si decise ad abbandonare il suo modesto lavoro di orafo, che esercitò ancora per due anni, finché fu invitato dalla Società Anonima Stefano Pittaluga ad una tournée nei maggiori teatri italiani. Nel 1929 fu ascoltato dal maestro Tito Petralia, che nel 1930 gli fece incidere i primi dischi per la Edison Disc, e nel 1931 venne scritturato da Francesco Feola per la festa di Piedigrotta a Napoli, dove cantò due canzoni in lingua, Amici cari e Città canora, e due in napoletano, Destino 'e marenare e Famme campa' cu' tte. L'incontro con la melodia napoletana determinò una svolta nella sua carriera, permettendogli di pubblicare vari dischi di canzoni napoletane e di cominciare a farsi conoscere da un pubblico più vasto. Nel 1932 partecipò a Napoli a Sanremo, cantando il brano "Adduormete cu mme"; è una delle poche registrazioni dove Buti usa uno stile più lirico. Nel 1934 decise di passare alla Columbia, una società di maggior distribuzione alla quale rimase legato fino al suo ritiro dalle scene, ottenendo il successo come protagonista del primo boom discografico della storia italiana con canzoni come Portami tante rose e Violino tzigano, grazie anche alla grande popolarità derivantegli dal fatto di essere il primo cantante lanciato dalla radio.

Dotato di un timbro tenorile molto bello, leggermente ingolato, ma denso, vellutato e sonoro, Buti, a differenza di molti cantanti dell'epoca, adottava uno stile maggiormente assimilabile alla canzone popolare, piuttosto che a quello della classica aria da opera lirica in voga al tempo; questo stile particolare, tuttavia, non solo non lo penalizzò, ma contribuì forse a determinare il suo grande successo. Nell'ottobre del 1937 sbarcò a New York per iniziare la sua prima tournée americana, venendo salutato come una stella e soprannominato la voce d'oro in Italia. Debuttò al Teatro Roma di Broadway[senza fonte] e, nel corso di un soggiorno di sei mesi, fece numerose apparizioni in altri teatri e in diverse trasmissioni radiofoniche, dove rese popolari persino i suoi stornelli. Anche il cinema cercò di sfruttare la diffusa popolarità di Buti, il quale, di ritorno dall'America, girò il film quasi autobiografico Per uomini soli, diretto da Guido Brignone, con Antonio Gandusio e Paola Barbara. Nel maggio del 1938 tornò negli Stati Uniti, dove compì una nuova tournée, durata fino al febbraio del 1939, con esiti trionfali nelle varie canzoni, in particolare in Donn'Ama'.

Nel 1946, dopo la guerra, fece la sua prima traversata transatlantica in Sud America, dove cantò principalmente in Brasile e in Argentina, debuttando al Casinò di Buenos Aires davanti a 240.000 spettatori. In quel periodo fu presente anche in varie trasmissioni radiofoniche, registrando per Radio Belgrado e divenendo ospite fisso della stazione radio argentina con il programma Hora de Italia. Fece ulteriori tour di concerti nel 1947 in Sud America, nel 1948 negli Stati Uniti (con un recital alla Carnegie Hall e al Manhattan Center), nel 1949 in Canada e nel 1953 nuovamente in Sud America. Il 24 ottobre dello stesso anno, dopo l'annullamento del precedente matrimonio, sposò a Milano con rito civile Paolina Rossi, in arte Lya, che aveva già incontrato in teatro a Genova all'inizio degli anni trenta. Nonostante fosse ancora molto popolare, Buti diradò progressivamente gli impegni artistici, cantando ancora al Festival di Sanremo come ospite d'onore e rifiutando molte offerte giunte da ogni parte del mondo, complice l'avvento del rock and roll, che aveva iniziato a eclissare il suo stile più intimo.

Nel 1956 Carlo Buti terminò ufficialmente la sua lunga e prestigiosa carriera.
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