Il Bandito e il Campione - Francesco De Gregori - Video
PUBLISHED:  May 22, 2010
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"Il bandito e il campione" - Francesco De Gregori

Il testo del brano trae spunto da una storia vera,
l'amicizia giovanile fra il grande campione,
Costante Girardengo, e il pericoloso bandito,
Sante Pollastri, entrambi originari di Novi Ligure.
Un legame nato ai tempi delle strade sterrate
intrise di sudore e fatica, passioni e sentimenti.
Luci e ombre sull'asfalto, un ricordo struggente
del ciclismo che fu e un'amara riflessione su
ciò che non sarebbe mai dovuto diventare.
Di Girardengo sappiamo tutto, vita morte e miracoli,
era talmente bravo che proprio per lui venne coniato
per la prima volta l'appellativo di campionissimo,
meritatamente ereditato in seguito da Fausto Coppi.
Di Sante Pollastri al contrario conosciamo ben poco;
soprannominato il "bandito anarchico" trascorse
gran parte dell'esistenza combattendo un'impari lotta
contro le forze dell'ordine fino all'inevitabile sconfitta.
Le scarne notizie di cronaca nera dell'epoca venivano
infatti puntualmente censurate dal regime fascista
per cui la loro veridicità risulta quanto meno dubbia.
Sempre avvolto nel mistero è rimasto ad esempio
il motivo per cui ce l'avesse tanto con i Carabinieri,
ne uccise una quindicina in diversi conflitti a fuoco,
forse per vendicarsi dell'uccisione di un cognato
o della morte del fratello, prelevato a forza da casa
per presentarsi alla chiamata di leva, nonostante fosse
gravemente malato, e poi morto in caserma.
La leggenda popolare racconta invece di uno stupro
perpretato ai danni della sorella Carmelina da parte
di un militare dell'arma, onta subito lavata col sangue
dal Pollastri medesimo che a causa di questo delitto
sarebbe quindi stato costretto a darsi alla latitanza.
Però nessuna di tali supposizioni trova riscontro
oggettivo nella documentazione storica del periodo
e anche riguardo la sua fede politica si nutrono dubbi;
egli stesso rispose al giudice che gli poneva specifica
domanda con un vago e lapidario: - Ho le mie idee -
L'anacronistica carriera dell'estemporaneo brigante
ebbe termine a Parigi proprio nelle circostanze narrate
dall'autore nel testo: quel giorno si doveva disputare
un criterium ciclistico con la partecipazione dell'amico
campione e lui non seppe resistere alla tentazione di
assistervi come spettatore, ma alla polizia era giunta
una soffiata e lo attese al varco per catturarlo.
Sull'identità della presunta spia si sono fatte parecchie
congetture, ma l'ipotesi più accreditata rimane quella
che la colpevole del tradimento sia stata la sua donna.
Condannato all'ergastolo scontò gran parte della pena
nel carcere di massima sicurezza di Porto Santo Stefano
fino alla concessione della grazia avvenuta nel 1959.
Una volta libero passerà il resto dei suoi giorni facendo
il venditore ambulante per guadagnarsi da vivere.
Sante Pollastri morì solo e dimenticato il 30 Aprile 1979
questa l'unica cosa certa, tutto il resto è leggenda.
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