DESCRIPTION:
Ernst Toch, compositore berlinese, inventò l' espressione "coro parlato". Questo è il suo brano più eseguito. Si tratta formalmente di una vera fuga ma… "parlata". Subì boicottaggio costante per la sua carica rivoluzionaria: ne vennero distrutte la copia originale e le registrazioni.

Performers:
Lidia Paoletti, Caterina Giorgi,
Vittorio Bertini, Virginia Bellanti,
Sara Salvini, Elisa Vannetti,
Damiano Papi, Mattia Sorrentino.
Andrea Di Donna: conduction.

Questo laboratorio ha un cuore che pulsa nel suo tempo ma che si affaccia al passato, a volte il più remoto, per raccogliere linfa indispensabile alla crescita di ognuno. Si muove senza riguardo su territori liminali tra scrittura, improvvisazione, rielaborazione. Una scelta musicale di natura "ortodossa" può evolvere a processo terminato in un risultato alquanto "eterodosso". Ogni scelta è misurata ed adattata al singolo partecipante ed alle sue competenze del momento; agli allievi è richiesta una curiosità illimitata ed una disponibilità a confrontarsi con "qualcos' altro". La musica sarà considerata sperimentale soprattutto dall' allievo che vi si affaccia per la prima volta da protagonista attivo e tale non sembrerà all' ascoltatore preparato già persuaso che certe prassi esecutive e compositive sono ormai consegnate alla Storia.

Ernst Toch, composer from Berlin, invented the idea of "spoken chorus". This is his most performed composition. It is formally an autentic fugue but ... "spoken". He suffered constant boycott its revolutionary potential: the original music sheet and the recording were destroyed.

This laboratory has a beating heart in his Time witch indeed looks to the Past, sometimes the most remote, to collect the essential sap to the growth of each. It moves regardless of liminal territory between writing, improvisation, reworking. "Orthodox" music options may evolve in the trial resulting in a result somewhat "unorthodox". Each choice is measured and adjusted to the individual participant and its skills of the moment; students require a limitless curiosity and a willingness to confront "somethin 'else." This will be considered experimental music especially from students who looks out for the first time an active player and this does not will seem so to listeners prepared already convinced that certain performance practices and composition are by now consigned to History.