INDIEVIDUI @Portici | The Mantra ATSMM - Video
PUBLISHED:  Oct 18, 2012
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INDIEVIDUI #7
The Mantra Above The Spotless Melt Moon @Villa d'Elboeuf
Portici (NA)
Song : The Wolf

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♫ The Mantra ATSMM

The Mantra ATSMM (acronimo di "Above The Spotless Melt Moon") hanno scelto il proprio nome ben prima che la fortunata pellicola di Michel Gondry entrasse dalla porta principale nella lista dei film preferisti dagli hipster di mezzo mondo.

Nati alle falde del Vesuvio, puntano lo sguardo alle melodie che vengono da lontano. I paragoni della critica hanno i nomi di Sigur Ros, Pink Floyd e altri giganti della musica internazionale d'ogni tempo.

Il tratto distintivo della band è senza dubbio la voce di Adriana Salomone, capace di condurre chi ascolta in universi senza tempo. La chitarra di Maurizio Oliviero, il basso di Davide Famularo e la batteria di Salvo Sibillo impacchettano un prodotto che non è mai stato esordiente. Piuttosto stupefacente. Sorprendendo anche chi, dalla Campania, credeva di trovarsi di fronte il solito mood mediterraneo con gli amplificatori spenti.

A dar loro fiducia i big dell'indie nazionale come Il Teatro degli Orrori che ha voluto The Mantra ATSMM come gruppo di supporto per il proprio tour.

Ottimo anche l'incontro con i palchi inglesi e statunitensi. Tanto da esser definiti oggi il gioiellino di casa Rare Noise Records.

"The Wolf" è il brano che scelgono per Indievidui. Un duo chitarra e voce che -- con l'ugola di Adriana -- proprio non riesce ad essere sussurrato.

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♪ Villa d'Elboeuf

Villa d'Elboeuf nasce in quel percorso di meraviglie naturali ed architettoniche che attraversa l'area a sud di Napoli.

La struttura settecentesca, voluta dal duca d'Elboeuf, fu acquistata dai Borbone che la usarono come dependance della Reggia di Portici, vista la posizione a ridosso della riserva di pesca del Granatello che avrebbe reso felice Carlo III.

Fu poi di Ferdinando IV la costruzione del Bagno della Regina - raro esempio di architettura balneare in tempi in cui andare in spiaggia non era ancora popolare -- e del viale che collegava la Villa alla Reggia.

La costruzione della ferrovia (1839) fece scomparire il parco che dava respiro alla struttura; con l'alienazione dei beni dei Borbone, la Villa fu ceduta alla famiglia Bruno e divisa tra vari fortunati affittuari.

Dalla metà del XIX secolo, dunque, Villa d'Elboeuf inizia la sua discesa verso una condizione di degrado che oggi sembra paradossale, dato il patrimonio che essa contiene. Nelle mani dell'inerzia istituzionale, la struttura conosce attualmente uno stato di abbandono totale. Scalinate depredate dei marmi, interni distrutti a seguito di incendi, soffitti ceduti alle intemperie: non manca niente per poter gridare all'emergenza.

Eppure il silenzio di chi non ne parla si alterna soltanto alle voci disperate dei senza tetto che nella Villa cercano riparo.

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