Stefano Rosso - Bologna '77. - Video
PUBLISHED:  May 07, 2011
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Stefano Rosso - Bologna '77. Stefano Rosso, pseudonimo di Stefano Rossi (Roma, 7 dicembre 1948 - 15 settembre 2008) cantautore e chitarrista.
testo:
L'inverno passava qualcuno di lì
Il nastro girava, suonava Lilly,
Girava il pallone, lo stadio impazzì
La voce tremava, l'inverno finì.
E poi primavera, e qualcosa cambiò
Qualcuno moriva, e su un ponte lasciò
Lasciò i suoi 20 anni e qualcosa di più
E dentro i miei panni, la rabbia che tu
a sempre mi dai, parlando per me
Scavando nei pensieri miei,
Guardandomi poi dall'alto all'ingiù e forse io valgo di più.
L'estate moriva, Bologna tremò,
La dalia fioriva e la gente pensò
Dei tanti domani vestiti di jeans
Chiamandoli strani, ma non fu così
E quando m'incontri, che pensi di me
Tu sappi che il sole che splende è per te
E il grano che nasce, e l'acqua che va
E' un dono di tutti, padroni non ha
E il grano che nasce, e l'acqua che va
E' un dono di tutti, padroni non ha.
(Grazie a Valentina da Cs per questo testo)
Il suo stile è piuttosto semplice, una voce caratterizzata dalla erre moscia ed il tono colloquiale, con testi ironici, dissacranti e spesso autobiografici e musiche che conciliano la canzone popolare romanesca con il country e il folk americano, spesso con arpeggi in finger picking molto elaborati e mai banali. Nel 1976 la RCA Italiana pubblica il suo 45 giri Letto 26, che partendo da una sua degenza in ospedale (al letto 26), racconta la sua vita a Trastevere, in via della Scala (dove all'epoca abitava), pochi mesi dopo viene pubblicato Una storia disonesta, in cui, in un racconto ironico e divertente post-sessantottino, faceva capolino, forse per la prima volta nella canzone italiana, lo spinello. Quando partì Noè, canzone, quest'ultima, scritta da Stefano Rosso per uno spettacolo del gruppo di cabaret La Smorfia, con Massimo Troisi. (da Wikipedia)
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