Maurizio Maggi: sound engineer e tecnico del suono - Video
PUBLISHED:  Aug 06, 2013
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Maurizio Maggi è un grandissimo personaggio. Sound engineer, fonico, tecnico del suono che ha lavorato in diverse strutture di recording studio e studio mobile con i più grandi artisti italiani. Potrebbe definirsi una delle colonne portanti nell'ambito della produzione musicale italiana e testimone di altissimo livello nel passaggio delle production basate sull'analogico verso i sistemi digitali.
Nel suo parco dei recording studio e live recording hanno presenziato gioiellini come Neve V Series, DiGiCo D5, Yamaha PM1D, ed altro ancora.

Tra le varie collaborazioni ci sono Vasco Rossi, Guccini, Biagio Antonacci, Ligabue, Zucchero Claudio Baglioni, Pino Daniele, Laura Pausini, Fiorella Mannoia, Madredeus, Renato Zero, Elisa, Tiziano Ferro, e tantissimi altri.

Musicalmente nasce nell' epoca del Beat, portato nel primo studio di registrazione del fratello aperto a Modena. Posizione geografica anomala rispetto al centro della discografia di quel periodo che si concentrava nell' RCA di Roma e Milano.
Dopo anni di gavetta come fonico di studio di registrazione, "talpa da studio", è cresciuto occupandosi di produzione di dischi, avvalendosi di produttori e arrangiatori come Phil Zanotti e Mauro Malavati. Nel suo racconto salta fuori un inedito Vasco Rossi, che agli esordi presentava i primi provini su di una cassetta a nastro.

Lo Studio Mobile per concerti e registrazioni di dischi dal vivo, trasmissioni musicali e televisive, fu creato nel '89, il quale si aggiunse ad altri due studi di registrazione precedentemente aperti. Lo Studio Mobile è rimasto attivo anche dopo un parziale smantellamento degli studios analogici. Essendosi nutrito precedentemente di esperienze televisive o comunque dell'ambito audio-visivo, Maurizio ha subito raccolto e lavorato per la crescente esigenza, nei concerti dal vivo e negli spettacoli, di sincronizzare la musica con le immagini. Ha quindi sviluppato e raffinato dei metodi dei sistemi di regia sul palco.
Maurizio ricorda come nell'epoca analogica ci fossero supporti di home recording davvero semplici: un registratore, un mixer ed un microfono. La ricerca del sound veniva fatta con il semplice posizionamento del microfono e la sperimentazione nell'ambiente, nessun plug-in.
Senza dubbio il passaggio dall'analogico al digitale ha cambiato il mondo discografico e l'industria musicale che ha modificato i supporti con cui si ascolta la musica. La qualità e la distorsione del suono analogico ha una sostanza a sé stante, anche se per Maurizio la cosa importante sono le idee ed il fatto che le si realizzi con buon gusto. Esiste solo il rischio che se prima si usava il solo strumento che si possedeva, oggi con il digitale si rischia di usare male una miriade di software.

I suoi consigli per diventare tecnici del suono: il primo passo è specializzarsi studiando e poi fare pratica in studi professionali. Maurizio sottolinea che l'assistente che arriva nel suo studio per imparare, deve procedere con umiltà e modestia, ricordandosi che il buon lavoro viene da una squadra unita.
Non bisogna dimenticarsi che l'obbiettivo del fonico non è primeggiare ma ottenere la massima resa del suono offerto dal musicista o dal cantante, di cui bisogna catturarne il carattere per poterlo mettere in evidenza.
L'ultimo prezioso consiglio di Maurizio è quello di non sentirsi mai arrivati e di non cullarsi sugli allori, un atteggiamento che può risultare molto stimolante.
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