Dea Garbaccio - La sedia a dondolo (con testo) - Video
PUBLISHED:  Nov 27, 2015
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DEA GARBACCIO – LA SEDIA A DONDOLO; ritmo lento di Giuseppe Rampoldi - Riccardo Morbelli; 1942; Orchestra della Canzone diretta dal Maestro Cinico Angelini; Cetra DC 4120.

TESTO DELLA CANZONE E BIOGRAFIA DELL’INTERPRETE

TESTO:
Quando tacita e leggera
scende la sera lieve nel cuor,
sulla sedia a dondolo mi sdraio allor
e addormenta il cuore sognator.

Sulla sedia a dondolo
placida mi dondolo
e mi sembra d'essere
una bianca nuvola che nell'aria va.

Il mio cuor si dondola
come in una gondola
e il mio cuore palpita
trepido in un'estasi di felicitá.

E senza te
chiudo gli occhi e tu mi appari allor
e volgi a me,
mi sorridi e mi sussurri: "Amor".

Sulla sedia a dondolo
placida mi dondolo
e il mio cuore immemore
subito s'illumina di felicità.

BIOGRAFIA (da Wikipedia):
Dea Garbaccio, propriamente Dea Gili Garbaccio (Borgosesia, 26 settembre 1919 – Fara Novarese, 1997), è stata una cantante italiana.
Scoprì la propria vocazione musicale nel negozio del padre, che commerciava dischi e apparecchi radio. Nel 1939 entrò all'EIAR in seguito al concorso nazionale per cantanti della radio - assieme ad Oscar Carboni - esordendo ai microfoni col brano Come bimbi e giungendo al successo con C'è una chiesetta amor. Tale fu la notorietà raggiunta dalla canzone che il maestro Angelini la adottò e la usò poi ininterrottamente come sigla della propria orchestra. Dotata di una voce intensa che sapeva però modulare in toni delicatissimi, è ricordata soprattutto per l'interpretazione di Rosamunda, incisa con l'orchestra Angelini nel 1942: rifacimento della nordamericana Beer Barrel Polka (1939), la canzone avrebbe accompagnato coi suoi toni allegri e speranzosi gli italiani nei mesi della liberazione, restando un vero e proprio sigillo di quell'epoca.Dea Garbaccio fu attiva in RAI fino alla fine degli anni quaranta nelle formazioni di Angelini e Barzizza, ritirandosi poi a vita privata. Tra i suoi altri successi si può ricordare La sedia a dondolo (1942) e la versione italiana della celebre Besame mucho (1945). È apparsa nei panni di se stessa nel film del 1940 dedicato all'EIAR e diretto da Giacomo Gentilomo Ecco la radio!.
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