Ensamble Setar: Quando vegio rinverdire - Giacomo Pugliese (...? 1200 ...?) - Video
PUBLISHED:  Oct 12, 2011
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La Scuola Siciliana fu una corrente filosofico-letteraria che si sviluppò in Sicilia nella prima metà del XIII secolo, presso la corte di Federico II di Svevia. Fu scritta usando un volgare qualitativamente e quantitativamente ricco rispetto ai dialetti locali.
E' poesia d'amore, modellata sui temi e sui motivi della lirica provenzale: il rapporto amoroso è anche qui inteso come rapporto di vassallaggio tra il signore (la donna) e il suo fedele (l'innamorato). Di più: secondo un motivo di derivazione mistica, ricalcato cioè sulla incommensurabile distanza della creatura dal Creatore, la donna assume in sé la totalità dei valori, mentre l'innamorato-vassallo proclama la propria indegnità e nullità.

L'ensemble Setar, composto da tre musicisti Fulvio Farkas (bendir, zarb), Massimiliano Giusto (voce, flauti dolci) ed Emanuele Monteforte (viella, citola, symphonia, arpa), si occupa da molti anni di musica antica. Ha svolto vaste ricerche nel campo della musica medievale e dell'antica tradizione siciliana studiandone i sistemi e le tecniche interpretative.
Le musiche sulle liriche dei poeti siciliani sono originali e composte secondo le forme e le strutture tipiche del XIII secolo.

Quando vegio rinverdire
Giacomo Pugliese, (...? 1200 ...?)

Quando vegio rinverdire
giardino e prato e rivera,
gli aucelletti odo bradire,
udendo la primavera
fanno lor gioia e diporto,
ed io vo' pensare e dire:
canto per donar conforto
e li mal d'amor covrire,
chè l'amanti pere e torto.
L'amor è legiere cosa,
molt'è forte es[s]ere amato;
chi è amato ed ama in posa
lo mondo à da l[o] suo lato.
Le donne n'ànno pietanza
chi per lor patisce pene.
Sed è nullo c'agia amanza,
lo suo core in gioi mantene,
tut[t]or vive in allegranza.
[...]
Vostra sia la 'ncomincianza,
chè m'invitaste d'amore,
non guataste in fallanza,
chè comprendeste il mio core.
Donna, per vostra 'noranza
sicurastemi la vita,
donastemi per amanza
una trecc[i]a d'auro ponita
ed io la porto a membranza.
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