Black Crow-Il Silenzio degli alberi (La guerra) - Video
PUBLISHED:  Aug 21, 2012
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"Carissima Lara,
spero che questa lettera ti arrivi.Cercherò qualcuno che la faccia uscire dalla città e poi possa spedirtela da fuori.
Non so da dove cominciare.Mi piacerebbe raccontarti tante cose,ma ogni volta che provo a farlo mi blocco.Non trovo le parole.
O magari dipende dal fatto che le parole non bastano per descrivere come si vive qui dentro.Lo vedi? Parlo di qui dentro come se fossi un prigioniero. Ma forse è così.Forse siamo soltanto dei prigionieri.

Oggi c'è il sole. Il cielo è azzurro e terso.Ma mi è indifferente.
Il rumore delle granate mi ricorda continuamente che non importa che tempo fa.Tutti i giorni sono uguali. Passo ore e ore chiuso in casa, con lo stesso paesaggio davanti: un pezzo di collina grigia e il palazzo pieno di buchi dall'altro lato della strada.
Sono contento che tu non sia qui e che non sia costretta a vivere tutto questo. Ma una cosa è dirlo e un'altra è crederci davvero.
Perchè in fondo,mi piacerebbe che tu ci fossi. Con te vicino sarebbe tutto più facile.
Ecco,lo vedi: sono incoerente. Scusami per questo attacco di egoismo.
Cambio umore continuamente. Passo dall'euforia alle lacrime in un attimo.
E' un mese che sono senza acqua e senza luce elettrica.
Non c'è quasi niente da mangiare. sogno tavole imbandite e piatti che non siano pasta o riso. E una doccia lunghissima e calda. E mucchi di pacchetti di tabacco.
Neppure adesso, che per farmi le sigarette ho solo tè e carta di giornale, riesco a smettere di fumare.
Spesso mi chiedo dov'è il mio limite. Fino a quando riuscirò a resistere? Sinceramente non lo so.

La mia capacità di andare sempre un pò più in la mi sorprende: penso che mai più farò quattro ore di fila per riempire mezza dozzina di bidoni d'acqua, ma il giorno dopo ne faccio cinque e non succede niente.
Ricomincio ogni giorno come se il precedente non ci fosse mai stato.
Incredibile, non trovi?
A volte esco di casa per ritrovare i nostri angoli preferiti,quelli che non sono spariti sotto le macerie.
Una settimana fa sono andato nel giardino del Museo della musica.
Della nostra panchina resta solo la struttura di ferro. Dentro al palazzetto c'era gente. Sono entrato e ho seguito un uomo che stava facendo una visita guidata. Non ho mai vissuto niente di simile:la sua voce,che rimbombava nelle sale vuote,si è trasformata in un filo di luce. E' stato un momento magico.
Sembra impossibile che una semplice storia possa aprire tante porte.
Credo che ci tornerò. Stare in mezzo a persone che non si limitano ad aspettare mi aiuta a sentirmi un pò più vivo.
Per il momento non ho niente di più.
Mi auguro con tutto il cuore che potremo vederci molto presto.
Un abbraccio forte.
KONRAD
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