sderiza86

Location:
Roma, Roma, It
Type:
Artist / Band / Musician
Genre:
Electronica / New Wave / Ambient
Label:
unità di produzione sderiza86
Type:
Indie
LA STORIA DI SDERIZA
Sderiza è un città (ipotetica) nelle vicinanze di Chernobyl. Dopo l’esplosione della centrale nucleare la maggior parte degli abitanti fugge e la città diventa una città fantasma. Qualcuno si ostina a rimanere e a resistere all’effetto delle radiazioni. I pochi rimasti vivono come alieni su un pianeta sconosciuto, sviluppano una concezione della vita totalmente distaccata da quella che conosciamo, succedono cose strane e misteriose.
A pochissimi è data la possibilità di conoscere e ancor meno di entrare a Sderiza. Chi lo fa subirà dei cambiamenti radicali. Ancora oggi a vent’anni di distanza Sderiza sembra essere abitata e non è escluso che qualcuno dei suoi abitanti sia tra noi.
Serpeggia perpetua angoscia ritmica a Sderiza. Suoni lontani, segnali pulsanti di una contaminazione attiva. Un unico grande altare di sacrifici. Sderiza terra di nessuno e di niente dove vanno a morire tutti i sogni e i desideri. Un energia nascosta anima le notti infinite e nuovi illusioni sono pronte a rapire i cuori. Sderiza è con voi, sarà il vostro posto dove riposerete eterni.
Nei gelidi corridoi degli edifici abbandonati si aggira bellissima Natalia. Le radiazioni le hanno privato della cosa più cara che aveva: la voce. Non basta la sua bellezza per rapire almeno un sorriso al suo volto riflesso nei specchi d’acqua contaminata. Natalia può solo ascoltare le voci lontane di tutte le anime che il suo cuore racchiude. Perchè Natalia è Yulia, Svetlana, Olga, Elena, Irina, e tutte coloro che vivevano a Sderiza.
I suoi occhi brillano di una viva volontà. Le sensazioni provocate dai residui di una realtà distrutta dalla contaminazione sono capaci di alimentare il desiderio di intraprendere il viaggio verso la Zona. La Zona è il luogo più misterioso di Sderiza. Nella Zona sembra esserci una stanza dove a quanto si dice, vengono esauditi tutti i desideri più riposti. La legenda dice che soltanto uno Stalker riuscì ad arrivare nella zona. Egli si era recato lì nell’intento di chiedere che venisse ridata la vita a suo fratello, perito per causa sua. Ma quando tornò a casa dopo essere stato in quella stanza, lo Stalker scoprì di essere divenuto enormemente ricco: la Zona aveva realizzato quello che era veramente il sogno più caro, e non quello che si sforzava di imporsi. Lo Stalker si tolse la vita.
Nelle ultime notti Natalia ha udito dei segnali sempre più forti provenire dalla Zona. E’ giunta l’ora di intraprendere un viaggio dal quale solo uno Stalker è stato in grado di tornare. Natalia è forte, ha accordato il suo dolore con i colori di Sderiza dalla quale non si è mai allontanata. Benvenuta nella Zona Natalia!
Era tanto tempo che Natalia non si sentiva cos serena. La strada, la notte , la pioggia tutto traspirava tranquillità. In fondo tutto era semplice. Ripensò. ai primi giorni e capì. che tutto era collegato. Sentiva che i fatti non si susseguono per caso ma che li unisce un significato stupendo, indescrivibile. Sapeva di non essere sola perchè ogni cosa e ogni persona dipendono da questo come lei dipende da ogni cosa. Non c’era motivo di temere. Sapeva bene cosa gli angeli avevano preparato per lei. Si addormentò dolcemente. Le vennero in sogno le ragazze del coro di Sderiza. Un canto soave la riunì a loro.
La Zona aveva realizzato il suo vero desiderio.
Un nuovo sacrificio si era compiuto a Sderiza. Quante volte ancora Sderiza imporrai il tuo rito? Quante volte ancora la morte potrà danzare?



"Zona" è il nome del territorio, a cavallo fra la Bielorussia e l’Ucraina, "escluso", in seguito alla contaminazione dell’incidente di Chernobyl, da ogni attività e da ogni relazione umana e sociale. Grande come l’Olanda, circondata da filo spinato, è il regno della desolazione in cui vagano gli animali selvatici, in cui il segno della presenza umana viene inghiottito dall’abbraccio rigoglioso e radioattivo della natura circostante. Triste vittoria della natura e severo monito per l’uomo.
De la “Zona” si parla nel film “Stalker” del regista russo Andrei Tarkovskij scomparso nel 1986 dopo aver diretto il suo ultimo film “Offret “(Sacrificio).
DELL’ARTE
Una persona più o meno sensibile distinguerà sempre la verità dalla finzione,la sincerità dalla falsità, l’organicità dall’artificiosità del comportamento. Esiste una sorta di filtro, che si forma nella sensibilità sulla base dell’esperienza di vita, che impedisce di nutrire fiducia per i fenomeni con una struttura dei collegamenti turbata. Turbata volontariamente, o involontariamente, per mancanza di abilità. Vi sono persone incapaci di mentire. Altre lo fanno in maniera ispirata e convincente. Altre ancora non sanno mentire, ma non ne possono fare a meno e mentono senza talento e disperatamente. Nelle circostanze date- cioè se si osserva in maniera particolarmente rigorosa la logica della vita- soltanto le seconde avvertono il pulsare della verità e sono in grado di inscriversi nelle capricciose volute della verità della vita con pressoché geometrica precisione.
L’immagine è qualcosa di indivisibile e di inafferrabile, che dipende dalla nostra coscienza e dal mondo reale che essa si sforza di incarnare. Se il mondo è enigmatico, anche l’immagine è enigmatica. L’immagine è una sorta di equazione che indica il rapporto esistente tra la verità e la nostra coscienza limitata dallo spazio euclideo. Nonostante che noi non siamo in grado di percepire l’universo nella sua totalità, l’immagine è in grado di esprimere tale totalità.
Nella scienza l’intuizione sostituisce la logica. Nell’arte, invece, come nella religione, l’intuizione è equivalente alla convinzione, alla fede. E’ una condizione dell’anima e non un metodo di pensiero. La scienza è empirica, mentre il pensiero per immagini è mosso dall’energia della rivelazione. Si tratta di una specie di illuminazione improvvisa, come se un velo cadesse dagli occhi! Ma non riguardo ai particolari, bensì all’insieme, all’infinito, a ciò che la coscienza non può afferrare.
Analogamente a ogni altro organismo vivente, l’opera d’arte vive e si sviluppa attraverso la lotta di opposti principi. Gli opposti in essa trapassano l’uno nell’altro, come sviluppando il suo significato all’infinito. L’idea, la tendenza che la determina, si cela dietro l’equilibrio dei principi contraddittori che la compongono e, in tal caso, la “vittoria” definitiva sull’opera d’arte(ossia il chiarimento univoco del suo significato e del suo intento) risulta impossibile. Goethe osservò: “quanto più l’opera d’arte è inaccessibile all’intelletto, tanto più essa è grande”.
LA STORIA DI SDERIZA CONTINUA
La nascita di Automatic girl
Ormai è quasi tutto pronto. Nei laboratori segreti di Sderiza gli ingegneri hanno annunciato l’imminente nascita di Automatic girl. Sopravvissuta alla radiazioni dopo più di vent’anni d’ibernazione nei sotterranei della centrale di Chernobyl, Automatic girl è pronta per tornare alla vita. Prima dell’incidente alla centrale, lei era la più bella creatura che Sderiza avesse mai visto. Gli ingegneri hanno pazientato a lungo curando tutti i particolari di questo prodigioso esperimento. Automatic girl è un ibrido di risonanza tra un robot ed un essere umano. Per sopravvivere alla lunga ibernazione le venne asportato il cuore sostituito da uno artificiale. La sua capacità sensoriale è puramente artificiale, non è in grado di provare sentimenti autentici. Di umano sono rimasti soltanto gli occhi. Dopo il sacrificio di Natalia nessuno più ha intrapreso il viaggio verso la Zona. Adesso spetta a lei entrare in quella stanza e uscirne viva. I suoi occhi sono l’unico punto debole, saprà resistere il suo inconscio al desiderio di rivedere colui del quale era perdutamente innamorata? Qual è il desiderio più riposto adesso? Sopravvivere per distruggere?
Un'altra notte di esperimenti è cominciata a Sderiza, i monitor mostrano i primi segnali di risveglio, l’ibernazione è terminata, non un pianto accompagna questa nascita non un sorriso. Soltanto la lucida consapevolezza degli ingegneri di aver portato a termine con successo l’esperimento.
SDERIZA86 sostiene humus, progetto di solidarietà che si occupa di aiutare le popolazioni colpite dal disastro di Chernobyl. trovate il tutto su www.progettohumus.it
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