Bertran de Born- Rassa, tan creis e monta e poia - Video
PUBLISHED:  Dec 08, 2009
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Rassa è Goffredo di Bretagna, morto il 19 agosto 1186; Marinier è identificato dagli antichi commentatori (nelle vidas e nelle razos) con Enrico il Re Giovane. Forse questa canzone fa parte della serie di testi scritti da Bertran de Born nell'anno della rivolta dei figli di Enrico II Plantageneto e della contesa per Altaforte (1182-83).
Rassa, tanto sinnalza e vola
colei che è priva dogni inganno;
il suo pregio alle altre è noia,
perché non cè una che le nuoccia,
che la sua beltà, vista, assolda
i prodi a lei, a chiunque roda:
che i più avveduti ed i migliori
son sempre suoi sostenitori
e lhanno per la più gentile,
che sa far tanto intero onore
che vuol solo un corteggiatore.
Rassa, è una donna fresca e fina,
allegra e gaia e ragazzina,
bionda e rossa nel colorito,
bianca nel corpo, un biancospino,
molle braccio e dura tettina,
e par coniglio sulla schiena.
Dal suo fino fresco colore,
dal suo pregio e dal suo valore
può veder presto la migliore
chi si vuol far conoscitore
di me, da che parte io adori.
Rassa, coi grandi lei è orgogliosa,
per letà è molto giudiziosa,
che non vuol Poitou né Tolosa,
né Bretagna né Saragozza,
ma di pregio tanto è bramosa
che ai prodi poveri è amorosa,
e ha scelto me per amatore:
prego tenga caro il suo amore,
ed ami più un buon valvassore
che un conte o duca ingannatore
che la tenga nel disonore.
Rassa, un ricco che niente dona,
né accoglie e spende e a corte aduna,
e senza torto muove accuse,
e a chi vuol grazia non perdona,
non mi piace, ed ogni persona
che il servizio non ricompensa.
Non amo i ricchi cacciatori,
né da poiana uccellatori
che vantano voli dastori,
e che mai darmi né damori
diranno parola tra loro.
Rassa, ciò prego che vi piaccia:
un ricco mai stanco di guerra,
che non sarrende per minaccia
finché è stanco chi mal gli faccia
vale più che riviera e caccia
che buon pregio non ha né abbraccia.
Maurin ed Aigar, suo signore,
si sanno buoni assalitori,
e il visconte guardi il suo onore,
lo chieda il conte con vigore,
e vediamola a primavera.
Marinier, voi avete onore,
e noi sè cambiato un signore
guerriero con uno che fa tornei.
E prego Golfier de la Tor
che il mio canto non gli faccia paura.
Papiol, porta il canto, corri,
a corte al mio malvagio Bel-Signore.
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