Ambrogio Sparagna LIVE - Santu Paulu delle Tarante - A tia tu fazzi - www.HTO.tv - Video
PUBLISHED:  Aug 14, 2016
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Luglio Suona Bene, il tradizionale evento all’Auditorium Parco della Musica di Roma, non poteva aprirsi in maniera migliore: la VII Edizione di “Ballo! - Santu Paulu delle Tarante”. Un live dell’Orchestra Popolare Italiana, OPI, diretta dal Maestro Ambrogio Sparagna, accompagnata dal Coro Popolare diretto da Anna Rita Colaianni con ospiti di caratura internazionale quali, il poeta Davide Rondoni, il Ballo di San Vito di San Vito dei Normanni dalla provincia di Brindisi, il duo Ccuipedidifora dalla Sicilia e Patrizio Trampetti della Nuova Compagnia di Canto Popolare (NCCP). Due ore di musica, con la “M” maiuscola, di balli che hanno coinvolto il foltissimo pubblico che ha occupato l’intero emiciclo della Cavea. Musica della tradizione popolare più autentica quella proposta, come di consuetudine, da Ambrogio. Suoni che “provengono” dalla terra, da quel territorio che mai assurge agli onori della cronaca ma che custodisce, gelosamente, le nostre origini. Il concerto di quest’anno ha visto la partecipazione di un nutrito gruppo di danzatori, che si sono esibiti dividendosi fra il palco e la platea, portando le coreografie pensate dalla brava Francesca Trenta, direttamente in mezzo al pubblico, in mezzo alla gente, quasi un sillogismo ad indicare la condivisione e l’inclusione tema, peraltro, molto caro ad Ambrogio. La possente voce di Raffaello Simeoni ha “colpito” gli spettatori diffondendosi a raggiera in Cavea; ha fatto da contraltare la superba voce della siciliana Eleonora Bordonaro che ha estasiato tutti con sonorità che provengono dal più profondo sentire popolare. Patrizio Trampetti ci ha deliziato con la sua voce musicale e la sua inseparabile chitarra; suoni della tradizione partenopea che coinvolgono, impediscono, anche loro, l’immobilità, che aprono ed inducono dinamica. Nei passi quasi catatonici, suggestivi, sincopati sino quasi al limite della pazzia, irrefrenabili dei ragazzi del Ballo di San Vito, che hanno trasmesso ritmo ed esuberanza, gioia frammista, come detto prima, quasi a pazzia per scacciare quel male antico che la tradizione popolare vuole derivi dalla puntura di un ragno velenoso; il duo dei giovanissimi, ma al contempo talentuosi Ccuipedidifora, zampogna e tamburello per farci conoscere una pizzica di quell “profondo Sud”, della Sicilia, terra, come lo stesso Ambrogio ha avuto modo di affermare “benedetta da Dio”. Ed ancora, nelle parole di Davide Rondoni, poeta di raffinata estrazione, che con le sue toccanti parole, ci ha raccontato uno spicchio della storia di quell’uomo, Paolo, che sfidò la puntura, il morso di quella bestia velenosa, e lui, uomo di fede incrollabile, sconfisse il veleno con l’amore incondizionato verso l’Altissimo.

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Michela Cossidente

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