Massimo Cacciari a Foggia spiega l'umanesimo di Dante studio9tv - Video
PUBLISHED:  Jun 12, 2016
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Massimo Cacciari a Foggia spiega l'umanesimo di Dante
Ciò che distingue l’uomo da ogni altro essere vivente è sicuramente l’uso della parola, ed è proprio questa che porta il segno dell’umanesimo di Dante Alighieri, l’uomo medievale per eccellenza. È stato Massimo Cacciari a spiegare l'umanesimo di Dante presso l’auditorium della Biblioteca Provinciale di Foggia. “E’ in Dante - afferma - che si trovano i germi dell’umanesimo”. L’umanesimo del sommo poeta è tutta riposto in una questione: l'uomo e la sua facoltà di parola; da qui le numerose opere di Dante sul linguaggio, come il De Vulgari Eloquentia - primo trattato scientifico della cultura europea dedicato al problema del linguaggio e alla ricerca del “volgare illustre”. Dante anticipa l’Umanesimo anche per la visione che ha della filosofia, la scienza “figlia di Dio”, “regina di tutto”, perché è proprio la ricerca del sapere a portare alla felicità. Di qui, il desiderio di Dante di condurre tutti all’amore della sapienza. Secondo il sommo poeta conoscere significa essere felici, questo pensiero emerge da una lettura attenta del Convivio, opera in volgare (perché tutti potessero “cibarsene”) di carattere filosofico. La libertà, dono di Dio, è il tema centrale della Divina commedia. Libertà che è anche comprensione dell'altro e, dunque, pace, anche questi ultimi temi che saranno cari all’Umanesimo . Senza dimenticare il suo sguardo a Roma, all'Impero non come dittatura ma come unità nelle differenze e valorizzazione delle distinzioni in armonica convivenza.
S.D.G.
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