DESCRIPTION:
Improvvisazione VI
"WINNER OF THE XXV "ANDRÉS SEGOVIA" CLASSICAL GUITAR COMPOSITION COMPETITION" (La Herradura - Granada. 2013)

Introduzione

I due brani prendono forma partendo da una cellula tematica iniziale che mano a mano evolve e si plasma autonomamente, senza avvalersi di strutture precostituite; una sorta di generazione spontanea del materiale musicale e un altrettanto naturale sviluppo danno vita alla composizione ultimata.
In questo senso va inteso il termine Improvvisazione: non una "creatio ex nihilo" di cui nulla rimane al termine dell'esecuzione, bensì un momento in cui - improvvisamente - la musica nasce e prende corpo lasciando una traccia indelebile sullo spartito.
Al fine di preservare le possibilità improvvisative dell'interprete, per l'Improvvisazione V, si è avvertita la necessità di creare una seconda partitura utilizzando una scrittura "non mesurè": ulteriore strumento questo per l'interpretazione dell'opera. Infatti, se da un lato nella partitura mensurale si può capire in modo chiaro il senso ritmico del brano, dall'altro lato, attraverso la partitura non mensurale, si concede maggiore libertà esecutiva e più ampia flessibilità ritmica, come appunto accade durante un'improvvisazione vera e propria.
L'Improvvisazione VI è diretta conseguenza della precedente, ma, pur avvalendosi dello stesso materiale musicale, la natura della passata ispirazione cambia ora improvvisamente carattere. Il tema appena ascoltato, attraverso una brusca condensazione ritmica, subisce una profonda metamorfosi e dà vita ad un movimento rapido e accentuato, in cui alcuni elementi già ascoltati ritornano sotto forma di ricordo, ma caricati di nuova e dirompente energia.

Le due Improvvisazioni si inseriscono all'interno di un progetto compositivo in fieri di più ampio respiro (Improvvisazioni - Parte I e Parte II), in cui ogni sezione è in sé conclusa. L'unica cosa che lega Parte I e Parte II è la modalità in cui si esprime e si sviluppa l'atto creativo.

Introduction

The two pieces are shaped from an initial thematic cell which gradually evolves and moulds autonomously, without the use of pre-built structures; a sort of spontaneous procreation of musical material and an equally natural development give life to the finished composition.
This is the sense of the term Improvisation: not a "creatio ex nihilo" nothing of which remains at the end of the performance, but a moment when - suddenly - the music is born and takes shape leaving an indelible mark on the score.
In order to preserve the improvisational possibility for the interpreter, for Improvvisazione V, a need was felt to create a second score using "non mesurè" writing: this as an additional tool for the interpretation of the work. In fact, if on one hand in the mensural score the sense of rhythm of the piece can be clearly understood, on the other hand, through the non-mensural score, more freedom and a broader executive rhythmic flexibility is given, just as happens during an actual improvisation.
Improvvisazione VI is the direct consequence of the previous one, but even using the same musical material, the nature of the previous inspiration now suddenly changes character. The theme just heard, through a sudden rhythmic condensation, undergoes a profound metamorphosis and gives life to a rapid and accentuated movement, in which some of the elements previously heard come back in the form of memory, but loaded with new and explosive energy.

Both Improvvisazioni fit within a broader compositional project in fieri (Improvvisazioni - Parte I and Parte II), in which each section is complete in itself. The only thing that links together Parte I and Parte II is the way in which the creative act is expressed and developed.