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Brano per #UNIBOsound - MUSIC CONTEST - Univercity 2016
UniverCity - da chi l'ha vissuta per chi la vive.

Questa notte la ripasso in via Zamboni,
conosco ancora tutti, siamo ancora i campioni,
anche se lavori siamo capolavori,
a bere shottini dopo aver passato calcolatori.

I pugni sul tavolo, "non lo capisco cavolo,
mi dai una mano tu che sei più bravo?".
Poi passami gli appunti, cosa chiede all’orale?
Quanto t’ha tolto di punti? Ma questi stanno male!

Siamo passati dai litigi con i coinquilini
a farci nuovi amici, a mettere radici,
i pacchi da giù, le serate in goliardia,
seduti giù in piazza di fianco alla polizia.

Ricordo l’odio per i prof e non mi calmavate,
siamo tutti figli dell’Alma Mater,
rifarei tutte le feste scalmanate
ed il giovedì sera ci scappa l’ape.
Ero il più cercato dello studentato,
da neopatentato fino a laureato,
come momento della vita è stato unico
e mio figlio son sicuro andrà all’unibo.

E' notte e sei da sola nella tua stanzetta,
il tempo passa troppo in fretta,
ma domani hai quell’esame per cui vuoi vendetta.
China sui libri pensi chi te l’ha fatto fare,

dopo pensi alle amiche, ad i week-end e non è male.
Ma ti immagini Bologna se avesse il mare?
In fondo è un’esperienza da rifare
e poi c’é Luca che vuole amare

l’hai conosciuto in sala studio "Berti Pichat"
poco dopo ti scrive vuole vederti già,
stasera c’è una festa universitaria,
esci fuori, prendi aria, sarà notte straordinaria.

E non volevi farla l’università
troppe avversità, troppe difficoltà,
cambiare città, scegliere la facoltà,
"mamma, papà, non le ho le facoltà."

Ma ora hai una corona d’alloro come Dante,
non sei più una come tante, una cometa.
Sei una stella che splende nell’universo qua
non è che la prima meta l’università