Michele Filipponi - Isola mancata - Video
PUBLISHED:  Feb 05, 2014
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Testo, musica e voce di Michele Filipponi
Arrangiamento e produzione a cura di Giovanni Rosina
Basso: Fabrizio Destro
Violino: Emanuele Patti
Tastiere e programmazioni: Giovanni Rosina
Chitarra: Michele Filipponi e Giovanni Rosina

"Non sbaglieremmo a considerare questo pezzo una classica canzone d'amore, perchè di questo si tratta. Un amore che si trova ad affrontare il tema della distanza, in cui la bellezza degli attimi ne fa da padrona e s'impone sulle problematiche della mancanza. "Isola mancata" è un intensa e per certi versi romantica favola in cui il tempo scandisce i secondi che separa la coppia, l'uno dall'altra. È il racconto dell'attesa, della sua emozione, più che dei sentimenti dei protagonisti. Il tutto immerso in un atmosfera che sa di malinconia, dove le canzoni non bastano a colmare il vuoto e i chilometri per smettere di sognare. Il pezzo si chiude con una strofa che esula dalla storia, sebbene poi questa non sia altro che la spiegazione di essa. La spiegazione dell'isola mancata, che siamo noi. L'umanità intera. Capace di cose meravigliose e di gesta eroiche, che avrebbe tutte le potenzialità per emergere ma che purtroppo invece, resta sempre e comunque affezionata all'abisso. Al suo fondale di nefandezze, di orrori e di avidità. Al suo fondale sommerso che proprio per questo è un isola mancata. E l'unica possibilità che quel fondale sembra avere per diventare spiaggia, ossia l'unica possibilità che ha l'uomo con tutte le sue imperfezioni per elevarsi a superuomo, (in questo caso infatti la strofa finale non è nient'altro che un riferimento a Nietzsche e alla sua filosofia, accostata però al tema dell'amore più che della verità) è credere in qualcosa che sia più grande di lui. Ossia la pioggia. Ossia l'amore. Un amore irraggiungibile per come siamo fatti che non ci toglie però il diritto di crederci e di sperarci. E di prenderlo così come viene. La strofa finale quindi, non è che una riflessione sull'amore vista in chiave "Nietzscheana". In cui gli innamorati, che sono esseri umani e quindi imperfetti, si aggrappano al solo modo possibile che li avvicini alla perfezione, ovvero l'amore. Anche se poi quell'amore, proprio perchè nato da due esseri imperfetti, non potrà che essere imperfetto a sua volta. Per cui l'amore vero, resta sempre un illusione per l'autore. O comunque un qualcosa di inafferrabile... proprio come la pioggia."
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