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"Il gioco dell'assenza"
Da "Diana", 2012

Basso: Gianluca Pizzorno
Sax: Olimpio Riccardi
Batteria: Marco Cristaudo

"Il gioco dell'assenza"
(testo e musica: Nico Maraja)

Di primo acchito la questione
sembra quasi essere irrilevante
se non hai fatto niente
allora torna qui

È il pubblico ad amplificare
e a far sembrare tutto più importante
l'applauso della gente
che ci riporta qui
a sfiorare il mare
a ricordare
a farci far l'amore

Il dato non arriva quando è espresso
da un linguaggio non coerente
se non puoi dirmi niente
sorridi almeno un po'
idee come fortuna o la fiducia
spesso limitan la mente
per quanto imbarazzante
ti aspetto ancora

tra insonnie rare
cornici scure

È il Gioco dell'Assenza
divisi in una stanza
vicini in apparenza
feriti nella pancia

il sangue sulla porta
la pagina già bianca
le macchie della pioggia
disegnan la distanza

Sei un petalo perduto e capovolto
nella schiuma di un torrente
è quasi divertente
guardarti, sai, da qui

la pioggia e il suo profumo si trasformano
in un ciclo affascinante
li seguo attentamente,
mi senti ancora?
mi chiami amore,
sai farmi male

Nel Gioco dell'Assenza
là fuori dalla stanza
nel buco sulla porta
la mia corrispondenza

le lettere da amante
le lettere d'istanza
l'essenza è un foglio scritto
"l'affitto chi lo paga?"
"questa volta ancora tu"

A ognuno il suo assassino
a ognuno il suo tesoro
ognuno a volte uccide
ognuno a volte è solo

ognuno si allontana
poi torna sul rimpianto
ognuno è un po' puttana
ognuno a volte è un santo

Ognuno compra i libri ed alla fine non li legge
ognuno viaggia assorto, sbaglia strada e si corregge
ognuno scrive rime
o appunta delle liste
per ogni cosa ingiusta poi qualcuno sarà triste

Ma è il Gioco dell'Assenza
ci unisce una distanza
finisce nel silenzio
riposa se sei stanca.