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La canzone si ispira al mito di Ganimede, considerato dagli antichi come simbolo della bellezza perfetta.
Figlio di Tros, re di Troia, sarebbe stato rapito dell'aquila di Giove, o da Giove stesso trasformato in aquila, e portato in cielo per fare da coppiere agli dei.
Il nome dell’eroe mitologico è entrato, per antonomasia, anche nel linguaggio comune, e sta ad indicare un giovane amante omosessuale.
Mina incide la canzone di Samuele Cerri e Francesco Sandi nel doppio album "Ti conosco mascherina" (1990).


Si addormentò Ganimede
per ritrovare te,
ha le palpebre scese,
lui domandò di te.
Esitò sospirando,
sospirando esitò,
esitò,
sospirando esitò,
poi sospirò.

Svegliate le ombre distese,
poi lui si raccontò
di chi gli prese, non chiese
per ascoltarsi un pò.
Esitò sospirando,
sospirando esitò
esitò,
sospirando esitò,
poi si svegliò