Time in Jazz 2008 | DAY BY DAY 15 AGOSTO | Murgia, Ledda e Sotgiu - Video
PUBLISHED:  Oct 15, 2010
DESCRIPTION:
Pattada, Chiesa di San Giovanni -- Ore 18.00
Gavino Murgia, Gavino Ledda, Francesco Sotgiu: "Bainzu et Bainzos"
Produzione originale Time in Jazz


La materia che si fa suono; la stratificazione sonora e litica; la forma; il vuoto e il pieno, l'interno e l'esterno. Parte da questi elementi primordiali Megalitico, coproduzione originale di Time in Jazz e del Locus Festival di Locorotondo, in Puglia (in provincia di Bari), commissionata a Gavino Murgia, uno dei nomi di spicco della scena jazzistica e "di confine" sarda. Per dare forma al progetto -- in programma sul palco di piazza del Popolo nella seconda parte della serata di giovedì 14 - il sassofonista nuorese ha convocato un organico in cui si riconoscono volti noti del jazz transalpino, come Michel Godard (tuba e serpentone) e Frank Tortiller (vibrafono e marimba), e di quello nostrano, come Luciano Biondini (fisarmonica) e Pietro Iodice (batteria). Con loro anche il videomaker, tecnoartista e mediattivista campano Giacomo Verde e gli scatti del fotografo Donato Tore. Jazz e suoni mediterranei, per un excursus in musica e immagini fra elementi primordiali e architettonici di Sardegna e Puglia.
Polistrumentista (suona tutta la famiglia dei sassofoni, ma anche strumenti della tradizione isolana, come le launeddas, e canta con una notevole voce baritonale), Gavino Murgia è da tempo impegnato in un percorso che si snoda fra jazz ed etnofonia: nel suo curriculum figurano infatti esperienze in svariati contesti musicali con musicisti come Pietro Tonolo, Paolo Fresu, Michel Godard, Don Moye, Mal Waldron, Al di Meola, Djivan Gasparian, Rabih Abou Kalil e Sainkho Namtchylak.
Fra i diversi progetti in cui è impegnato c'è il duo, attivo da un paio d'anni, con Francesco Sotgiu, un percussionista affine per esperienze e sensibilità artistica: il pomeriggio di ferragosto (ore 18), avremo modo di vederlo in azione a Pattada, nella chiesa di San Giovanni. Ma a rendere speciale l'appuntamento sarà, nella seconda parte, l'incontro fra le musiche di Gavino Murgia e i testi scritti e interpretati da Gavino Ledda. Lo scrittore di Siligo è noto ai più per la sua prima opera, "Padre padrone", il romanzo autobiografico di un pastore analfabeta che diventa dottore in glottologia. Quando uscì, nel 1975, il libro (e poi il film che ne trassero poco dopo i fratelli Taviani) fece scalpore e, tradotto in trentanove lingue, ottenne un grosso successo editoriale, con un milione e mezzo di copie vendute. Dopo "Lingua di falce" (del 1977), il lavoro di Gavino Ledda è andato concentrandosi sulla ricerca e la sperimentazione di un nuovo idioma, basato anche sul recupero del sardo arcaico. Una lingua "a quattro dimensioni", che scardina le convenzioni della lingua tradizionale, conia nuovi termini, gioca con prefissi e suffissi, mescola e giustappone sardo e italiano, latino e greco, per esplorare nuove modalità espressive e rappresentare la complessità della materia, della natura, dell'Universo.
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