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Parte 2

LA PERCUSSIONE COME CANALE
DELL'UOMO E DELL'UNIVERSO
TRA SACRO E PROFANO

Seminario a Cura di Dario Zema
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"Il Ritmo è un susseguirsi ordinato (come lo stesso Platone diceva) di eventi. Un ciclo. Una regolarità. Se ci pensiamo, abbiamo a che fare con il ritmo sin da quando veniamo alla luce".
Il ritmo è storia di culture e di popoli.
Dalla feste tribali dei popoli africani ai riti indiani, dalle marce marziali alle musiche delle bande di paese, dal Medioevo al Rinascimento, il tamburo ha sempre scandito il ritmo dell'uomo e delle stagioni. "Il tamburo ricopre quindi funzioni e aspetti, anche simbolici, che nessun altro strumento può vantare, per questo collegamento sonoro, rappresenta il principio generatore, perché ribadisce il suono primordiale che creò la materia.
Dunque una vera e propria centralina universale, ecco perché in alcune culture è soprannominato "ombelico dell'universo".
L'uomo non ha inventato il tamburo, lo ha praticamente scoperto.
E lo ha accompagnato, da allora, in tantissimi ambiti della sua vita.
Notando che il suo suono era potente e si poteva udire a miglia, attirava l'attenzione di altri suoi simili, iniziando a sfruttarlo come mezzo di comunicazione a distanza.
Divenne simbolo di comunità, proprio come il fuoco.
Tale funzione enfatizzante e incitante la troviamo in tutte le epoche e contesti, per stimolare i guerrieri i battaglia e i rematori di grosse imbarcazioni, battute di caccia, per conferire solennità ad un corteo funebre, al giorno d'oggi per canalizzare un dissenso politico e sociale, per incitare i giocatori della propria squadra.

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