antonello de sanctis

Location:
Roma, It
Type:
Artist / Band / Musician
Genre:
Pop / Alternative / Rock
Site(s):
Label:
per il suo libro: No Reply
Type:
Major
Antonello De Sanctis inizia la sua attività di paroliere con PADRE DAVVERO per Mia Martini. Il brano è salutato come qualcosa di esplosivo per quei tempi ma, con uno scarto repentino, sceglie di cavalcare l'onda della musica popolare e inizia a scrivere brani per i Cugini di Campagna (compresa ANIMA MIA), per i Collage e altri big della canzone italiana.
Negli ottanta getta via la penna anche per contrasti con il sistema delle major e diventa educatore in un carcere minorile.
Riprende, quasi per gioco, il suo mestiere negli anni ‘90 e collabora tra gli altri con Mietta, Paolo Meneguzzi e Nek per cui scrive i principali successi da INQUIETUDINE a LAURA NON C'È'
A fine febbraio 2007 esce il suo primo libro NON HO MAI SCRITTO PER CELENTANO, un'autobiografia edita da No Reply (www.noreply.it). Con la stessa casa editrice l'8 maggio 2010 pubblicherà il suo primo romanzo, Oltre l'orizzonte - Una semplice storia d'amore.



Tratto da "Non ho mai scritto per Celentano"
[.]
Nella prevista facciata A del possibile 45 giri, il protagonista mandava a quel paese una tipa liquidandola in modo non dilatorio.
C’era una parte musicale preponderante nella canzone e questo florilegio dell’ "ulo ulo" in eco era particolare per quei tempi; avevo provato, nel dire le parole, a imitare il più possibile le cadenze di Bacalov, trasferendo nelle mie inflessioni il suo modo di essere così smagato.
“E’ perfetta per le radio” ammise Alberigo.
Le emittenti private erano ormai una realtà importante, iniziavano a spargere le loro diverse voci nell’intero territorio nazionale ed erano molto diffusi i programmi nei quali gli ascoltatori si scambiavano delle dediche.
“Ognuno di noi, suppongo, conosce almeno due o tre persone cui indirizzerebbe volentieri l’ ulo ulo “ aggiunsi.
Crocetta guardava il vuoto con il mento stretto nella destra e l’indice che gli solleticava la guancia.
“Ottima idea” si alzò. “Riflettiamo su cosa è meglio fare.”
Non posso non citare il retro del mio provino: "Chiquita, voulez vous banana?" recitava il titolo, tanto per tornare ai miei trascorsi dell’Alhambra.
“Domani andiamo a trovare Consorti.”
[.]
“Molto bene, procediamo” decise Consorti, aggrottando la fronte, dopo aver ascoltato i provini.
Il nostro mestiere, però, non s'inventa in un giorno ed il progetto s’impantanò tra chiacchiere e bilanciamenti di ipotesi. Stanco di aspettare, dopo un mese inconcludente, dissi ad Alberigo: “Qui rischiamo di mettere radici, mi rivolgo altrove se sei d’accordo.”
“Tu sei nato settimino” sbuffò. “Ti divorerà la fretta! Non sarò certo io a fermarti, in ogni caso.”
Misi sottobraccio i provini e mi avviai verso la fuligginosa e tentacolare Milano. La Durium si dimostrò entusiasta del prodotto e lo curò personalmente la signora Mintenjan – credo si chiamasse – la moglie del proprietario dell’etichetta. era una donna dal grande fascino e dalla indubbia imprenditorialità: partecipava a troppi party, però. Ritenne, in occasione di una delle citate riunioni mondane, di far ascoltare in anteprima la versione finale del mio disco a certi suoi amici della “Milano bene”.
“Oddio” immagino abbia detto una baronessa pudica. “Non è accettabile il turpiloquio!”
“Diamine” avrà detto la moglie del droghiere arricchito. “Ma dove stiamo arrivando!”
Il “vaffa” in eco era il padre delle esternazioni di cui sopra, così la Mintenjan tornò sui suoi passi e fu madre di un aborto voluto, quello dell’ "ulo ulo". Il 45 giri non vide mai la luce
Tratto da "Oltre l'orizzonte - Uns semplice storia d'amore" .
"Fin da ragazzino avrei voluto fare il cantante, era quella la mia passione.
Ma la vita ci porta dove vuole lei . [.] Volevo cantare ma non ero un’unghia di Elvis, volevo fare l’attore ma non avevo le carte in regola per diventare Marlon Brando, volevo scrivere ma ho capito subito che la mia penna non sarebbe mai arrivata a sfiorare quella di Hemingway. Così conduco una vita qualunque . "



"È che eravamo scritti nella stessa pagina e quando due sono scritti sulla stes.sa pagina, c’è poco da dire.Sì, si potrebbe strappare il foglio in pezzi minuti, dividere i nomi, bruciare la carta, ma come si fa? Quante copie ci sono in giro del nostro romanzo, Marta? E poi le parole non stanno mai ferme, si muovono come spore, rotolano, si amplificano, diventano tuono, pianeti, mare.Come si può stracciare il mare?"
"Mamma, siamo arrivati.è qui che il mare e il cielo si toccano. Vedi? Ci sono i delfini, stanno circondando la barca. Sono i custodi dell'orizzonte i delfini.
Scendiamo in acqua, ti aiuto io.basta attaccarsi alla pinna dorsale e ci porteranno più in là.lontani, oltre l'orizzonte.
Che bello! Il cielo è pieno di stelle. "
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