Viola Drunken

Location:
Mazzarino, It
Type:
Artist / Band / Musician
Genre:
Rock
Site(s):
Label:
Noiz Addiction
A tre anni dall'uscita del primo album(Parol), Viola Drunken presenta il secondo disco.
E cosi facendo si agghinda con abiti luttuosi, scrutando e contemplando dietro il velo scuro dell'obbrobrio, la tragica realtà di amori esasperati.
Il disco si intitola "Di fate e streghe" ed è un concept che narra storie "maledette" di donne che uccidono, si uccidono e vengono uccise.
Tra riferimenti a vicende realmente accadute, invenzioni letterarie e citazioni Dantesche (in un episodio),
il disco si regge su questo filo conduttore.
Di fate e streghe canta il paradosso dell'amore, dacchè si muore sempre per amore.
Che sia la morte fisica o dell'anima.
I personaggi di questo concept, sono la loro stessa esasperazione tradotta in amore e in amore si sa,
l'eventualità prevede la non improbabile nascita di vite, prossime a diventare uomo,donna o il nulla decisionale.
Motivo per cui è frequente l'immagine della donna in stato interessante, non di meno,l'immagine del feto e dei bambini.
Quegli stessi bambini vittime di amori finiti male.
E proprio la presenza dei bambini in questo disco legittima il titolo scelto: Di fate e streghe appunto.
Laddove le fate non sono per forza buone e le streghe per forza cattive.
Ma tra i protagonisti del disco, chi siano le fate e chi le streghe non è dato saperlo,
dacchè può accadere che gli stessi incarnino la figura ora dell'una ora dell'altra.
Come una grossa metafora della vita, in cui spesso le vicissitudini ci portano ad apparire angeli prima e mostri dopo .
E questo è il prezzo da pagare quando si raccontano favole reali.



CREDITI
Di fate e streghe vede la partecipazione di Davide Arneodo polistrumentista di Vov e Marlene Kuntz più in particolare sulle canzoni: -Nessuno -Jeanne(Hebuterne) -L'I-Dea. Inoltre,a breve sarà possibile leggere in questo spazio,alcuni racconti che viaggeranno in parallelo con la vita del disco. Angelo Lo Bartolo e Matteo Marconi sono gli autori degli stessi.
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