Ufficio Sinistri

Gli Ufficio Sinistri sono una band concepita come l'unione di stili eterogenei provenienti da esperienze culturali e musicali differenti. È nella scrupolosa ricerca di un linguaggio universale, ma non banale, il messaggio del gruppo: l'uomo con le sue paure, la società con le sue lacune, il diritto/dovere d'ogni persona di discuterne le malefatte, la richiesta di garanzie sociali che passano anche attraverso la musica.
L'origine del nome Ufficio Sinistri si ispira al celebre libro di Paolo Villaggio "Fantozzi", emblema della frustrazione sociale, in un mondo in cui la struttura società/mondo fa solo paura alla gente: "Una struttura-società che non ha bisogno di lei e che non la difenderà mai abbastanza".
Il sound aggressivo delle chitarre distorte crea l'involucro, donando la giusta atmosfera per il concetto espresso: è rap e rock di protesta ma non solo. Il Rap che dà del Tu ad ogni persona con il Rock che abbraccia l'anima della gente, sono il mezzo che usa il gruppo per esprimere le proprie emozioni; il catalizzatore è la musica, un vero e proprio passpartout emozionale.
Ci siamo uniti nel 2006, proponendoci tramite Myspace e per mezzo dei live, poi nel settembre del 2008, anticipato da tre singoli, La paura della gente, la strada è chiusa e Santo, nasce la Teoria di Kasparov, primo album ufficiale della band edito da Warner Music Italy.
Abbiamo avuto l'opportunità di girare per radio come 105, Radio Italia e programmi musicali, come TRL di MTV e ALL MUSIC, riscontrando sempre nutriti apprezzamenti.
La promozione dell'album ci ha portato a suonare su molti palchi, permettendo alla band di acquisire una propria e personalissima attitudine live e soprattutto rimanere a stretto contatto con le origini underground che ci hanno generato.
Molte le persone che hanno partecipato attivamente al nostro progetto, ed è anche grazie a loro che UFFICIO SINISTRI è una realtà, non solo una band.
Il nostro scopo è cercare di iniettare pillole musicali ad ascoltatori distratti, cercando di migliorare il sistema di cose in cui viviamo, un mondo, e si sa, logorato da futili stereotipi e da un attaccamento a beni materiali che sono imposti. Non scelti".