Mina

Location:
IT
Type:
Artist / Band / Musician
Genre:
Jazz / Acoustic / Latin
Type:
Major
Cette page est dédiée à une de mes chanteuses préférées.



Questa pagina è dedicata a una delle mie cantante preferite.



This page is dedicated to one of my favorite singer.



Anna Maria Mazzini, in arte Mina, è nata a Busto Arsizio il 25 Marzo 1940; il padre, Giacomo, è un industriale chimico, e la famiglia è completata dalla madre Regina e dal fratello minore Alfredo. Nel 1943 si trasferiscono a Cremona, e qui Anna Maria studia ragioneria, che però abbandona al quarto anno, perchè nel frattempo ha iniziato a dedicarsi alla musica, soprattutto ai dischi di rock'n'roll che in Italia arrivano dagli U.S.A. proprio in quegli anni, ed ha formato anche un complesso, gli "Happy Boys".Gli E' in una delle serate che tiene con questo gruppo che la nota David Matalon, titolare della Italdisc, una piccola etichetta: ed e' cosi' che avviene il suo debutto discografico, con alcuni 45 giri incisi con lo pseudonimo di Mina in italiano per la Italdisc ed altri usando invece il nome di Baby Gate in inglese per la Broadway, altra piccola etichetta di Matalon (contrariamente a cio' che comunemente si crede, i dischi di Baby Gate non escono prima degli altri, ma in contemporanea).

Ben presto sostituisce gli "Happy boys" con un altro complesso, i "Solitari", ed è proprio con loro che al "Festival rock" che si tiene nel 1959 a Milano presenta un brano lanciato qualche mese prima al Festival di Sanremo da Betty Curtis e Wilma De Angelis, "Nessuno": la sua interpretazione stravolge la canzone, rendendola più rock grazie ad un cantato swing che si distanzia anni luce dalla melodia della pur brava Betty Curtis, e da qui la carriera di Mina decolla; viene anche chiamata a presentare "Nessuno" a "Lascia o raddoppia", il celebre programma a quiz condotto da Mike Bongiorno, ed il settimanale "Sorrisi e Canzoni" le dedica la copertina, con la scritta "Nel mondo della canzone è esplosa una Mina".Elio Gigante, che ha già lavorato con Totò ed Anna Magnani, diventa il suo manager, organizzandole spettacoli in tutte le sale da ballo d'Italia. Il successo discografico continua con "Tintarella di luna", "Folle banderuola", "Serafino campanaro" ed "Una zebra a pois" (quest'ultima scritta da Lelio Luttazzi), e nel 1960 Mina approda al Festival di Sanremo con due brani, "E' vero" e "Non sei felice", che però ottengono un successo inferiore alle aspettative.

E' invece un grande successo nello stesso anno una canzone scritta da un nuovo cantautore emergente genovese, Gino Paoli, "Il cielo in una stanza". Nel 1961 Mina ritenta la carta del Festival di Sanremo con "Io amo tu ami" e "Le mille bolle blu": pur andando meglio dell'anno precedente, non riesce a vincere e decide di non partecipare più al Festival; spesso però la "Tigre di Cremona" (così comincia a soprannominarla la stampa) reincide dei brani che a Sanremo passano inosservati immeritatamente. Mentre continuano i successi discografici (la bellissima "Come sinfonia", scritta da Pino Donaggio, "Due note", "Moliendo cafe", "Renato", "Chihuahua", "Eclisse twist", con il testo scritto dal regista Michelangelo Antonioni, che la inserisce nella colonna sonora del suo film "L'eclisse") scoppia il "caso Mina": la cantante conosce l'attore Corrado Pani e se ne innamora, restando incinta.

Mina passa allora alla Ri-Fi il cui direttore, Tonino Ansoldi, è l'unico discografico che ha ancora fiducia in lei. Il rilancio avviene nel 1964 con due 45 giri, "Città vuota" e "E' l'uomo per me", e nel 1965 con due delle più belle canzoni mai cantate da Mina: "Un'anno d'amore", scritta da Nino Ferrer (ed arrangiata dal maestro Augusto Martelli, che sostituisce Pani nel cuore di Mina), e "E se domani", canzone presentata al Festival di Sanremo del 1965 con scarso successo dal suo autore Fausto Cigliano. Anche la Rai deve cedere, e la richiama per condurre uno show costruito su misura per lei, "Studio Uno": in questa occasione Mina lancia una canzone scritta dal maestro Bruno Canfora appositamente per mettere in evidenza il suo talento vocale, "Brava"; anche nel 1966 conduce una nuova serie di "Studio Uno".Il 1966 è anche l'anno di "Se telefonando", un testo del giovane giornalista Maurizio Costanzo messo in musica dal maestro Ennio Morricone, un'altra grandissima canzone e di un altro brano di Donaggio dopo "Come sinfonia", "Una casa in cima al mondo".

Mina si accosta poi alla musica brasiliana, ed uno dei suoi successi del 1967 è la versione italiana di una canzone scritta dal grande cantautore Chico Buarque de Hollanda, "A banda" (che diventa "La banda"); nello stesso anno incide la sua versione di una bella canzone scritta da Don Backy e lanciata da Johnny Dorelli al Festival di Sanremo, "L'immensità", e poi "Conversazione" e "Se c'e' una cosa che mi fa impazzire".

Scaduto il contratto con la Ri-Fi Mina fonda insieme con il padre una sua casa discografica, la PDU, nell'Agosto del 1967: tra le prime incisioni per la nuova etichetta c'e' "La canzone di Marinella" di Fabrizio De Andrè, che attira l'attenzione sulla produzione del cantautore genovese. Alla fine dello stesso anno esce l'album "Dedicato a mio padre", e nel 1968 lancia "Vorrei che fosse amore" (sigla della "Canzonissima" di quell'anno, che Mina presenta insieme a Walter Chiari e Paolo Panelli) e "La voce del silenzio", uno dei suoi capolavori, versione di una canzone presentata anche questa a Sanremo da Dionne Warwick.Il 1969 e' l'anno di "Non credere", scritta per lei da Mogol e Roberto Soffici, mentre nel 1970 Mina si sposa con il giornalista del "Messaggero" Virgilio Crocco e continua a mietere successi con "Bugiardo e incosciente" (traduzione di Paolo Limiti di un brano del cantautore spagnolo Juan Manuel Serrat),

"Insieme" e "Io e te da soli", entrambe scritte da Mogol e Lucio Battisti, la coppiadi autori in quegli anni di maggiore successo, che compone per Mina ol'anno seguente "Amor mio" e "La mente torna": tra l'altro in questi 45 giri collabora con la Tigre di Cremona un giovane gruppo destinato al successo anche oltreoceano, la Premiata Forneria Marconi.E' un momento felice anche nella vita privata: l'11 Novembre del 1971 nasce Benedetta, la secondogenita.

Nel 1972 c'e' il ritorno in televisione, con il programma "Teatro 10", in coppia con Alberto Lupo con il quale interpreta la sigla finale "Parole parole": è un altro grande successo che si accompagna a quello di una canzone scritta da Tony Renis, "Grande grande grande", certamente fra i suoi brani più noti. Nel 1973 il marito Virgilio Crocco muore in un incidente stradale negli Stati Uniti, investito da un pirata della strada; continuano i successi discografici con "E poi", scritta dall'ex Rokes Shel Shapiro, e con un L.P. interamente dedicato a Franco Califano, "Amanti di valore" (che sarà il primo disco solo con canzoni di un autore). Altro successo televisivo è la trasmissione "Milleluci", nel 1974, condotta insieme a Raffaella Catrrà, la cui sigla "Non gioco più", con la partecipazione di Thoots Thielmans all'armonica a bocca, domina l'hit-parade.

Il 1978 è l'anno della sua ultima esibizione dal vivo, alla Bussoladomani di Viareggio, immortalata nel "Live '78", in cui incide anche due canzoni di uno sconosciuto cantautore genovese, Ivano Fossati: "Stasera io qui" e "Non puoò morire un'idea". In quello stesso anno abbiamo anche l'ultima apparizione televisiva ufficiale, il video con la sigla finale del programma "Mille e una luce", "Ancora ancora ancora".

Da quest'anno in avanti Mina vive in isolamento in Svizzera, a Lugano (otterrà anche la cittadinanza elvetica), facendo uscire ogni anno periodicamente un disco doppio, uno con cover e l'altro con brani inediti, collaborando con il figlio Massimiliano come arrangiatore ("Attila" nel 1979, "Kyrie" nel 1980, "Salomè" nel 1981 e così via).

Da qui in poi la cantante si ritira dalle scene, ma rimane sempre vicino al pubblico attraverso i suoi album, che escono ad una scadenza quasi annuale. In ognuno di questi Mina si contraddistingue per la sua grande classe e la sensibilità interpretativa. Molte sono le collaborazioni artistiche da lei effettuate nel corso di questi anni, tra gli altri ritroviamo Adriano Celentano, Piero Pelù, Mick Hucknall, Renato Zero.
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