Sara Berni

Location:
Roma, It
Type:
Artist / Band / Musician
Genre:
Soul / Rock / R&B
Site(s):
Oggi ringrazio la mia corda vocale destra, dopo anni di “calvario” in preda ad un inspiegabile malattia che mi impediva di cantare.
Per tanto tempo la musica mi è sembrata la mia intera vita e l’unico rifugio dove potevo incontrare me stessa senza condizioni, ogni volta che, per qualche strano incantesimo, cantando,” Io” potevo dissolvermi e all’improvviso “Lei” accadeva.
Ma tanto più facevo di lei il mio lavoro, tanto più cresceva il mio curriculum, tanto più (soprattutto fallita la mia “grande relazione d'amore”) inseguivo il prestigio ed il successo, tanto più cantavo con il terrore di farmi male di nuovo, e tanto più perdevo la capacità di entrare in quella beatitudine.
Cercavo il mio vero Sé da sempre, ma lo facevo erroneamente all'esterno, e per assurdo, lo facevo attraverso di lei, boicottandomi a tratti da sola e rendendomi sempre più conto che niente di quello che potevo trovare fuori avrebbe mai potuto soddisfarmi pienamente e stabilmente.
Dopo aver lottato tanto per costringere la musica a darmi ciò che volevo, mi sono fermata e ho cominciato a muovermi verso l’interno. Praticamente l’unica direzione verso cui potevo muovermi.
La mia corda vocale destra mi ha messo con le spalle al muro e mi ha chiesto di svegliarmi da quest’ incubo che chiamavo vita per rinascere in questo paradiso che la Vita è.
Ho capito che vivevo di costruzioni cercando disperatamente di mantenere l’immagine di me che avevo innalzato davanti ai miei stessi occhi e a quelli degli altri, senza rendermi conto di quanta fatica tutto questo mi costava. Cercavo la felicità nelle mie piccole soddisfazioni egoiche senza comprendere che potevo sentirla per un fuggevolissimo istante solo quando la sensazione era quella di…non esistere più.
Questo era il vero grande dono della musica: far scomparire il mio Ego (tutto ciò che credevo di essere e volevo essere, tutto ciò che mi era stato insegnato, tutti i miei meccanismi, i miei pensieri, i miei giudizi, le mie aspettative, i miei desideri, la mia caparbietà nel fare sempre la cosa che ritenevo giusta…) e lasciare che il mio vero Sé accadesse. “Io” scomparivo. E quel vuoto meraviglioso, assenza di pensieri, accadeva, perfettamente centrato nel presente. Ero semplicemente viva. Adesso. Mi correggo:ero semplicemente Vita. Perché “Io” non c’ero più.E non potevo più nemmeno sentirmi la “solita marziana”, strampalata e sola seppur circondata da tanta gente.
Ora cerco di “restare sveglia”, ogni secondo e di continuare a dare la precedenza alla Verità.A volte non è affatto facile, perché la vita di tutti i giorni e le mie vecchie abitudini mi tirano fortemente verso tutto ciò che sono sempre stata, ma ogni giorno che passa, il cammino si fa più gioioso e meno complicato.
Ho riportato la musica al mio vecchio concetto di "Musica": autentica e senza compromessi (piacere al mercato discografico, al proprietario del locale, a me stessa, ai musicisti, al pubblico, avere un repertorio “giusto” o coerente e così via).
Ho scoperto che più sono autentica su un palco, rischiando secondo i miei vecchi parametri di fare un flop, più aumentano le possibilità di poter comunicare la bellezza che sento. E in fondo questo avrei sempre voluto dalla musica: condividerla.
Oggi canto ciò che sento e ciò che sono, sapendo già che non sono ciò che sono stata ieri, nè ciò che sono oggi sarà ciò che sarò domani.
Oggi canto la gioia di vivere.La gioia ritrovata di poter cantare, ancora, e ancora e ancora.
Ora che di anni ne sono passati quasi sette, "Lei" è GUARITA INSIEME a "Me"…
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