Nel 2005 la realizzazione del primo EP autoprodotto "Lie Down", una buona dosa di recensioni e una discreta quantità di concerti dal vivo: durante queste occasioni dividono il palco con alcune delle maggiori band della scena indie italiana (Offlaga Disco Pax, Paolo Benvegnù, Milaus, Joe Leaman, Three man in one gentleman suit, Caravan de Ville, Bogartz) e internazionale (65daysofstatic, DeRosa e The Veils).
In linea con la propria tensione alla ricerca del suono e dell'ambientazione, il gruppo concretizza la sfida di comporre un commento musicale al film Nosferatu di Murnau, del 1922, tramite la realizzazione di un DVD prodotto da Sperimentale e masterizzato in Casasonica.
L'anno seguente i Like a Shadow? decidono di aumentare la loro formazione inserendo Jacopo come secondo batterista, non nel senso di sostituto batterista, ma avventurandosi nella sperimentazione musicale di una doppia sezione percussiva.
Nella primavera del 2006 i Like a Shadow? arrivano secondi alla finale per l'Arezzo Wave, e quella stessa estate si rivela densa di live (headliner al Friction Festival insieme a Yuppie Flu, Franklin Delano e altri) e novità, infatti si interessano a loro i Giardini di Mirò (Corrado Nuccini e Yukka Reverberi) e Luca Pernici (co-produttore di Ligabue), ma è proprio in questo periodo che Stefano decide di lasciare la band, che lui stesso aveva fondato, per dedicarsi ad altri interessi.
L'improvvisa mancanza del bassista non scoraggia i Like a Shadow?, anzi li stimola ad avventurarsi verso una nuova situazione musicale e, approfittando delle enormi capacità polistrumentistiche dei componenti, si destabilizzano dal preconcetto dello strumento unico
Durante tutto il 2007 i Like a Shadow? si dedicano alla composizione e alla realizzazione del loro primo album MU.
Più che un album MU è una serie di incroci artistici, dove la musica diventa la colonna sonora di un quadro che prende vita nel mondo parallelo del web, dove ogni singolo brano ha una vita propria.
Mu è la realizzazione di un sogno, ma realmente cos'è un sogno: in parte è una rielaborazione di infiniti elementi che sfiorano la nostra esistenza giorno dopo giorno e si accavallano l'uno sull'altro come le particelle d'acqua degli oceani. Semplici correnti di pensiero…
Mu è un punto di arrivo per sognatori che sanno nuotare in queste acque senza rotte ne bussola.
L'art di Mu racconta una storia che narra di un conflitto interiore e di una scelta che porterà l'esistenza di un dormiente ad aprire la porta del proprio destino, il resto è lasciato all'interpretazione personale.
Mu è un album che vede protagonista chi guarda, chi ascolta, chi sogna; non è un viaggio semplice, nessuno vi prenderà per mano o indicherà la strada giusta, l'unica cosa che avete è la vostra coscienza e questa mappa per perdersi o trovarsi.
Il packaging (realizzato appositamente dall'art designer emergente Leo V)si divide essenzialmente in due parti, rappresentanti ciascuna un nocciolo duro del percorso verso Mu.
Le sequenze d'immagini intrecciano attimi di una storia cruenta che coinvolge tre entità ben distinte: il dormiente, Hellen e la minaccia di un'ombra da cui s'intuisce una presenza senza vederla espressamente.
Hellen, liberamente ripresa dall'opera di Murnau, sogna e viene sognata,viene contesa inconsapevolmente in un duello onirico, rappresenta la scelta di un dormiente che accetta di svegliarsi e sognare lucidamente la propria vita.
Musicalmente non è facile etichettare la musica dei Like a Shadow?, anche se è paradossalmente facile individuare chiari riferimenti a Sigur Ros, Radiohead e Mogwai, ai meno multinazionali Explosion in the sky e alle oniriche ambientazioni di Basinsky.
Tutte queste idee e queste sonorità vengono saggiamente rielaborate in un puro gusto compositivo (al limite del concet-album) che tutto deve alla natia terra emiliana.
Questo è Mu, un album da vedere con gli occhi, una serie di immagini in cui bisogna ascoltare se stessi… tutto questo sono i Like a Shadow?
